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Linkedin dovrà pagare 13 milioni di dollari: troppo spam

Ogni utente riceverà circa 1500 dollari di risarcimento. L'importo potrebbe variare in futuro

Linkedin dovrà pagare 13 milioni di dollari: troppo spam
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7 Ottobre 2015 - 22.08


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Troppo spam nelle nostre mail da LinkedIn. Sarà capitato anche a voi di ricevere dalle 5 alle 10 mail al giorno dal social network professionale. Per risolvere una class action negli Stati Uniti, Linkedin pagherà 13 milioni di dollari agli utenti che negli anni si sono lamentati delle email non autorizzate in cui ha sollecitato i contatti dei suoi utenti a collegarsi alla piattaforma. Ogni utente riceverà circa 1.500 dollari di risarcimento anche se tale importo potrebbe cambiare a seconda di quante persone si aggiungeranno alla class action in un secondo momento.

Oggetto della causa, avviata nel 2013, è la funzione “Add connections”, con cui l’utente dà al social l’accesso ai propri contatti e l’autorizzazione a invitarli su LinkedIn a proprio nome. Come funziona? I contatti di un utente di LinkedIn ricevono una prima email in cui l’utente dice di voler rimanere in contatto sul social. In mancanza di un riscontro, LinkedIn invia quindi altre due mail promemoria, spiegando che l’utente è in attesa di una risposta. Stando ai giudici Usa, la piattaforma non sarebbe stata autorizzata a inviare i messaggi di sollecito.

LinkedIn ha sempre respinto le accuse e in seguito ha aggiornato le informazioni su “Add connections” per specificare l’invio delle due ulteriori email. Tuttavia, ha spiegato la società con una dichiarazione riportata dal Wall Street Journal, “abbiamo deciso di risolvere il caso in modo da poterci concentrare su ciò che conta di più: trovare ulteriori modi per migliorare l’esperienza dei nostri membri”.

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