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Torino, Salone del Libro: cifre gonfiate sugli ingressi

Sono tre anni che - come si suol dire - i conti non tornano. Giovanna Milella, la nuova presidente della Fondazione per il Libro, vuole fare chiarezza: più trasparenza

Torino, Salone del Libro: cifre gonfiate sugli ingressi
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6 Ottobre 2015 - 14.24


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È dal 1988 che il Salone del Libro si svolge a Torino, ma negli ultimi tre anni qualcosa è andato storto. O meglio, qualcuno ha voluto gonfiare le cifre riguardanti gli ingressi. A dirlo pubblicamente è stata la nuova presidente della Fondazione per il Libro Giovanna Milella, che ha diffuso i dati delle ultime tre edizioni (sono disponibili sul [url”sito della Fondazione”]http://www.fondazionelibro.it/people.php[/url]): “Vogliamo massima trasparenza “.

In poche parole, le cifre dichiarate nelle conferenze finali non corrispondono ai dati reali. Con la pubblicazione del bando per la futura gestione dei servizi dove sono state indicate le cifre degli incassi e dei paganti dell’ultima edizione, anche la procura di Torino ha deciso di far luce sugli ingressi al Lingotto.

Qualche numero. Sono circa 65mila gli ingressi in meno, tra quelli reali e quelli annunciati, e solo nel 2015. Le differenze nel 2014 sono importanti, così come nel 2013. Domani i dati arriveranno anche sul tavolo del Consiglio d’Amministrazione. Milella ha detto di voler portare il cambiamento nella Fondazione e lo farà anche con questa operazione trasparenza. “Per primi vogliamo acquisire e capire i dati del passato”, aveva detto ieri la Milella. Ecco le cifre: nel 2015 i biglietti a pagamento sono stati 122.638, compresi quelli emessi a titolo di omaggio; 153.541 gli accesi, singoli e multipli, con diverso titolo d’ingresso (abbonamenti professionali, pass per editori, autori e relatori, stampa), per un totale di 276.179 presenze. Quelle annunciate dall’ex presidente Rolando Picchioni al termine della quattro giorni, nel maggio scorso, erano state invece 341 mila.

Nel 2014 le presenze sono state 300.502 (340 quelle annunciate), nel 2013 298.554 contro 329 mila. “Si tratta comunque di numeri ragguardevoli – ha aggiunto – che cercheremo di rafforzare ulteriormente con l’innovazione nelle proposte culturali e con formule aderenti alle mutate abitudini del pubblico, fra cui l’introduzione del biglietto ridotto serale”.

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