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Luigi Cuciniello: il cinema torni ad essere luogo di vita sociale

Intervista al nuovo presidente dell’Anec, associazione nazionale esercenti cinema: ecco quali sono le sfide che si dovranno affrontare nel prossimo futuro.

Luigi Cuciniello: il cinema torni ad essere luogo di vita sociale
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9 Dicembre 2014 - 11.17


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di Davide Monastra

Luigi Cuciniello, mercoledì 19 novembre 2014, è stato eletto nuovo presidente dell’Anec, associazione nazionale esercenti cinema, per il triennio 2014-2017. Il neo presidente ha preso il posto di Lionello Cerri, che ha ricoperto il ruolo dal 2011.

Qual è la situazione del mercato cinematografico in Italia?

La situazione generale del mercato nell’ultimo triennio è costantemente peggiorata: prova evidente il calo costante degli incassi nelle nostre sale, a cui nell’ultimo periodo si è aggiunta una significativa riduzione degli investimenti produttivi per realizzare film nazionali. Inoltre sono aumentati i canali di sfruttamento dei film, sia legali, con nuove piattaforme di streaming online, che illegali che hanno ormai abituato le nuove generazioni ad una gratuità illecita della fruizione del prodotto filmico. Non vanno però dimenticati anche i segnali positivi, ad esempio sul fronte della produzione italiana, testimoniati dalla vittoria di importanti premi nei principali festival e dall’Oscar a “La grande bellezza”.

In questo scenario quale il ruolo delle sale?

Le sale cinematografiche costituiscono un anello essenziale per il settore, in termini di valorizzazione delle opere, ma anche per la loro funzione socio-culturale e la creazione di una sana industria dello spettacolo. Gli esercenti inoltre negli ultimi anni hanno risposto positivamente alla rivoluzione digitale, affrontando però investimenti molto onerosi che, in un periodo di contrazione degli incassi, stanno mettendo a dura prova tante realtà. Adesso occorre che questi investimenti sostenuti trovino una possibilità concreta di recupero. Perché ciò avvenga servono in particolare una garanzia reale di accesso a tutto il prodotto e la possibilità effettiva di praticare nelle sale la multiprogrammazione con film diversi proposti nelle diverse fasce orarie.

Parliamo dell’estate: quale la sua posizione?

Evitare l’intasamento dei film in alcuni periodi dell’anno e la conseguente carenza di titoli durante i mesi estivi è fondamentale. Inoltre in estate non è sufficiente far uscire i blockbuster in estate, ma servono anche film cosiddetti “medi” e di qualità, in particolare italiani ed europei che soddisfino ogni tipologia di sala e il pubblico.

Sale di città: a suo avviso cosa si può fare per recuperare pubblico?

Sono convinto che gli esercenti possano fare molto per recuperare pubblico, ma allo stesso tempo devono essere messi nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi. Possono fare molto certamente dal punto di vista della comunicazione e della promozione: è imprescindibile utilizzare in modo efficace tutti i canali offerti da Internet e curare i rapporti con il territorio, a cominciare dalla scuola, per promuovere la propria offerta. Gli esercenti dovrebbero però avere anche la possibilità di decidere cosa offrire al pubblico e con quali modalità. Anche come Associazione lavoreremo per contribuire ad incrementare il pubblico: rendere il cinema sul grande schermo interessante e attrattivo soprattutto per i giovanissimi, il pubblico del presente e soprattutto del futuro, sarà un imperativo assoluto della nostra attività, anche attraverso incentivi e campagne promozionali.

Quali sono le principali sfide della sua presidenza?

Vogliamo rivendicare con forza, presso le Istituzioni nazionali e locali, l’importanza della fruizione del cinema in sala, come momento centrale nella vita sociale e culturale delle città e del Paese, e le esigenze di tutte le strutture oggi mortificate da una tassazione paralizzante oltre che in attesa di modifiche alla disciplina di sostegno che siano al passo coi tempi. Lavoreremo per ottenere sia il reintegro di quei finanziamenti che negli anni sono stati ridotti o cancellati sia la diminuzione del peso delle imposte attraverso agevolazioni fiscali, snellendo gli eccessivi vincoli burocratici.
Nel contempo vogliamo rilanciare la necessità di un coordinamento più stabile ed efficace tra tutte le componenti del cinema italiano, in particolare con l’Anica. Penso anche all’anacronistica separazione tra associazioni dell’esercizio: per questo va rilanciato il dialogo con l’Anem, finalizzato a conseguire obiettivi comuni. Tra i temi da affrontare, oltre ai già citati problemi legati all’accesso al prodotto, all’offerta estiva e alla multiprogrammazione, anche la definizione delle window di sfruttamento dei film, la lotta alla pirateria e la realizzazione di forti campagne promozionali a sostegno del cinema in sala.

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