Paolo Sorrentino e Checco Zalone sono i re del cinema italiano, secondo la Power List del Cinema Italiano realizzata dal mensile Ciak e dal periodico specializzato ‘Box Office. La classifica completa verrà pubblicata per intero tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2014. La Top 50 è divisa fra le star (Talents) e coloro che stanno dietro le quinte (Professionals), con l’introduzione quest’anno della Quality List dedicata al cinema di qualità, e di In Pole Position, che cercherà di prevedere i dati della la prossima stagione cinematografica.
Se per i Professionals il podio è quasi invariato, le vere sorprese sono nella top 25 dei Talents: su tutti spiccano i nomi di Sorrentino e Zalone che per la prima volta fanno registrare un ex aequo al vertice della classifica tra cinema d’autore e cinema di grande incasso, le due anime complementari e necessarie dell’industria italiana. Da una parte il regista partenopeo, con la doppia strepitosa conquista del Golden Globe e del Premio Oscar, ha ottenuto con La Grande Bellezza una vittoria di grande significato artistico e simbolico, dall’altra il comico pugliese in 5 anni e 3 film è diventato il Re Mida del nostro cinema. Medaglia di bronzo per Luca Miniero che rappresenta, con l’amico/rivale Paolo Genovese la nuova onda della commedia italiana di successo. Dopo i 57 milioni incassati col dittico Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, questa stagione ha firmato il secondo incasso italiano con Un boss in salotto (12 milioni di euro).
Tra le star del grande schermo, il livornese Paolo Virzì (5°) con Il capitale umano abbandona ogni ironia e leggerezza e compie una svolta importante, che nella Top 50 gli fa meritare una posizione superiore agli incassi ottenuti. Il genere comico sebbene presidiato – tra gli altri da Christian De Sica (7°), Alessandro Siani (11°), Claudio Bisio (14°), Cristiana Capotondi (15°) – è in leggero calo. Proseguendo lungo la classifica dei Talents, si notano molti interessanti ingressi: Paola Cortellesi (8°), Pif (10°), Leonardo Pieraccioni (12°), Fausto Brizzi (13°), Raoul Bova (17°), Ferzan Ozpetek (19°), Paolo Ruffini (20°), Valeria Golino (22°), Edoardo Leo (23°), Valeria Bruni Tedeschi (24°) e Sydney Sibilia (25°).
Passando ai 25 Professionals (produttori e distributori) al primo posto se la giocano come sempre Rai Cinema e Medusa, ma lo scettro per il secondo anno consecutivo rimane nelle mani di Paolo Del Brocco (AD Rai Cinema), Nel triennio 2012-2014 Rai Cinema ha infatti coprodotto oltre 150 film, di cui 62 opere prime e seconde, con un investimento di circa 160 milioni, oltre ad aver ottenuto ottimi risultati, premi importanti (Sacro Gra, Leone d’oro a Venezia,e Le meraviglie, Gran Prix a Cannes) e incassi in crescita per la distribuzione 01. La Medusa di Giampaolo Letta (AD e Vicepresidente Medusa Film) – dopo anni di problemi, tra riduzione di investimenti da parte di Mediaset e minor numero di film – ha raggiunto il record con Zalone, conquistato l’Oscar con Sorrentino, e buoni risultati con Tutta colpa di Freud, Indovina chi viene a Natale? (poco meno di 8 milioni) e Fuga di cervelli (5 milioni). Al terzo posto della Power List risale di undici posizioni (precedendo Giuseppe Corrado di The Space Cinema e Andrea Stratta di Uci) la Taodue di Pietro Valsecchi che con Sole a catinelle ha battuto tutti i record di incassi tra le pellicole italiane (quasi 52 milioni di euro), concludendo così la straordinaria trilogia dei film del comico pugliese lanciato nelle sale proprio dal produttore. Annata indimenticabile per la Indigo Film di Francesca Cima e Nicola Giuliano (6º): La Grande Bellezza porta infatti l’azienda alla consacrazione, anche internazionale, e le dà la spinta per rilanciare con un nuovo film di Sorrentino, La giovinezza, in inglese e con attori stranieri. Al contrario, Andrea Occhipinti si lancia per la prima volta (o comunque mai con questa abbondanza), anche sul cinema italiano: la sua Lucky Red distribuirà infatti il nuovo Placido (con Bova e Angiolini), il film di Ciprì con Castellitto e Papaleo, il remake del francese Cena tra amici (con Gassmann-Lo Cascio-Ramazzotti-Golino-Papaleo) e perfino un natalizio Neri Parenti. New entry la Indiana Production (13°) per Il capitale umano di Paolo Virzì; la Ibc (20°) di Beppe Caschetto; la R&C (21°) di Tilde Corsi e Gianni Romoli per Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek; e Tempesta Film (23°) di Carlo Cresta-Dina che ha recentemente prodotto tre piccoli film molto premiati (Corpo celeste, L’intervallo e Le meraviglie). Meno successi per la Cattleya (8°) di Riccardo Tozzi, la Warner Bros (10°) di Barbara Salabè e Nicola Maccanico, e la Fandango di Domenico Procacci (17°).
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