«Il decreto firmato da Franceschini sull’equo compenso è giusto adesso, il futuro è lo streaming legale ma bisogna tenere conto dei veloci mutamenti della tecnologia che ha sempre più bisogno della materia creativa», ha dichiarato Paolo Virzì, intervenuto alla conferenza stampa della Siae sull’equo compenso per la copia privata. Ha osservato il regista: «L’ industria culturale necessita di risorse perché solo in tal modo gli artisti possono essere liberi e dedicarsi alla loro arte. In un futuro senza cinema, musica, teatro avremmo una vita inservibile che non augurerei a nessuno».
Infine Virzì ha voluto dare una stoccata alla Apple, che ha previsto dei rincari a seguito dell’approvazione del decreto: «Io adoro Apple – ha dichiarato il regista – e uso i suoi prodotti e non ho quindi nessuna visione apocalittica, ma credo che sia necessario mettere al primo posto i consumatori e che tutto il sistema (autori, produttori e distributori) debba avere un rispetto reciproco del proprio ruolo. Senza i contenuti degli autori quei bei telefonini sarebbero contenitori di plastica vuoti».
SCRIVI A:spettacolo@globalist.it