In risposta alle richieste dei lavoratori dello spettacolo e a seguito delle proteste a suon di lirica, archi e ottoni nelle principali piazze d’Italia per la riapertura in sicurezza dei teatri e di tutti i luoghi dello spettacolo dal vivo, arriva il Decreto Sostegno 2021 in favore della cultura, approvato e firmato dal Consiglio dei ministri Mario Draghi. Si parla di 32 miliardi di euro per imprese e lavoratori, di cui 1 miliardo destinato alla cultura.
In particolare, si legge in una nota, “con oltre 200 milioni di euro, verrà devoluta una indennità straordinaria di 2.400 euro per tutti i lavoratori dello spettacolo, con una platea di beneficiari allargata”. Quattrocento milioni di euro, continua la nota, “andranno ad alimentare i fondi di emergenza esistenti, secondo questa ripartizione: 80 milioni di euro verranno destinati al sostegno dei musei statali, 200 milioni di euro al fondo di parte corrente per il sostegno del cinema e dello spettacolo e 120 milioni di euro al fondo per il sostegno delle imprese e delle istituzioni culturali”. Queste risorse “potranno fornire ulteriore sostegno a operatori e lavoratori di questi settori”.
Così ha commentato il ministro della Cultura Dario Franceschini: “il decreto contiene importanti misure per il mondo della cultura, che aggiungono oltre un miliardo di euro alle risorse finora stanziate per sostenere un settore duramente colpito dalla pandemia. Spettacolo, cinema e musei sono in grande sofferenza per la perdurante chiusura imposta dalle misure di contenimento del contagio e meritano ogni sostegno, perché esprimono parte notevole della nostra identità”.
Qualcun altro si domanda se 1 miliardo di euro saranno sufficienti per risollevare il settore dello spettacolo. Ecco alcune delle richieste dalle Associazioni del Patto per le Arti Performative, in rappresentanza di circa 1.000 imprese e oltre 20.000 lavoratori dello spettacolo:
“Chiediamo che venga stabilito un graduale programma di riapertura che tenga conto delle difficoltà contingenti, che possa permettere a tutto il settore di risollevarsi. Riteniamo ragionevole una ripresa delle attività di spettacolo negli spazi all’aperto dal mese di maggio e negli spazi al chiuso dal mese di settembre”. E poi, “chiediamo che la riapertura degli spazi, quando sarà possibile, venga accompagnata da una importante campagna promozionale, con la quale lo Stato e le Regioni contribuiscano a ristabilire un clima idoneo a rassicurare il pubblico”.
- Che venga compresa l’attività in Streaming per il raggiungimento dei parametri; che anche alle nuove istanze venga riconosciuta (come ai soggetti FUS) la possibilità di rendicontare per il 2021 l’attività svolta nel 2020;
- Che venga concessa la misura del credito d’imposta del 60% dei canoni di locazione, per i gestori delle strutture di spettacolo e di formazione (teatri, centri culturali, scuole di formazione), da gennaio a dicembre 2021; nonché il blocco dell’IMU per proprietari di spazi con destinazione d’uso spettacolo;
- Che venga riconosciuta una misura di sostegno anche per gli Autori dello spettacolo dal vivo e per gli Editori musicali, per il grave danno subìto a causa dell’annullamento delle scritture programmate nella stagione teatrale 2020-2021;
- Che vengano stanziati contributi a fondo perduto (100%) per la ristrutturazione e la riqualificazione di tutti i luoghi dello spettacolo (efficientamento energetico, adozione di tecnologie digitali, messa a norma, arredi);
- Che le spese per gli eventi culturali e per gli spettacoli dal vivo siano detraibili dalle tasse.
di L.Salv.