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"Quartieri di vita", il teatro che nasce con chi è più debole

A Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno spettacoli e concerti con adolescenti a rischio, pazienti psichiatrici, detenuti minorili, non vedenti, rifugiati politici

"Quartieri di vita", il teatro che nasce con chi è più debole
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13 Dicembre 2018 - 10.37


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“Quartieri di vita” è il bel titolo di un festival di formazione teatro sociale diretto da Ruggero Cappuccio in corso fino al 20 dicembre tra Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno.

Dall’Istituto Penitenziario minorile di Nisida alla scuola per non vedenti Paolo Colosimo, da San Giovanni a Teduccio al Rione Sanità, dai Quartieri Spagnoli fino ad arrivare alle province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, il progetto è la sezione invernale del Napoli Teatro Festival Italia e vuole sostenere le formazioni teatrali “che da anni orientano il proprio lavoro a supporto delle fasce sociali deboli”. Quali? “Adolescenti a rischio, pazienti psichiatrici, detenuti nelle carceri minorili, ragazzi non vedenti, rifugiati politici”, per esempio.

Frutto di laboratori, gli spettacoli, i progetti visivi, i concerti e le mostre hanno un biglietto di tre euro il cui ricavato – avvisa il festival – sarà devoluto a sostegno della ricerca oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”.

Il direttore artistico Ruggero Cappuccio dichiara: “Quartieri di vita cerca attraverso il teatro di liberare energie interiori insospettabili in chi è stato reso dis-adattato dalla sofferenza, in chi è stato dis-abilitato dalla mancanza di attenzione. In questo senso spesso si può scoprire che l’atteggiamento esclusivo dei poteri forti ignora l’esclusiva bellezza creativa di molte persone. Ma la loro forza testimonia che dietro le sparizioni provvisorie c’è sempre una resurrezione definitiva”.

Sostengono il progetto la Regione Campania e la Fondazione Campania dei Festival.

Info: www.fondazionecampaniadeifestival.it, tel. 081 18199179,

info@fondazionecampaniadeifestival.it

 

 

 

 

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