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Emergency propone un 'Viaggio Italiano': il dramma dei migranti, da nord a sud

Appuntamento con lo spettacolo teatrale di Emergency Viaggio Italiano, sabato 18 novembre al Teatro Comunale di Mignanego

Emergency propone un 'Viaggio Italiano': il dramma dei migranti, da nord a sud
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15 Novembre 2017 - 10.52


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Emergency porta in scena il dramma dei migranti, e della loro totale assenza di diritti, da nord a sud Italia. Sabato 18 novembre, al Teatro Comunale di Mignanego, ‘Viaggio Italia’ vi farà immergere e vivere per davvero che cosa significa essere invisibili nel nostro paese: grazie anche all’attore Mario Spallino e alla regia di Patrizia Pasqui.

Migranti, stranieri, le componenti più deboli della società, che poco sanno del nostro paese e a cui pochi strumenti vengono dati perché comprendano, non hanno spesso quindi accesso alle cure, non conoscono i loro diritti, e finiscono in balia della sorte o della discriminazione.
In scena, Mario Spallino non sarà solo: con lui, medici, mediatori culturali, migranti, indigenti… e un barbiere toscano. Tutti insieme, in un racconto corale di storie vere, per mostrare l’inadeguatezza della nostra mentalità e dei nostri stereotipi rispetto ad un fenomeno che richiederebbe intelligenza ed umanità. Dal Nord al Sud Italia, Emergency ripercorrerà un viaggio che faccia divenire tutti testimoni oculari di realtà a noi spesso sconosciute: anche nella speranza che si trovino soluzioni vere a problemi complessi.

In Puglia, ci si immergerà tra i raccoglitori stagionali, gli “invisibili”, di cui si occupa solamente il Polibus a quattro ruote di Emergency, che può raggiungere le aree agricole ed i campi profughi.

Poi in Sicilia, al Poliambulatorio di Palermo, e giù, giù, si continua a Reggio Calabria, dove i pazienti vengono accolti in un palazzo confiscato alla ‘ndrangheta.

Ed oltre, fino a Castelvolturno, la più grande città africana d’Europa, dove “l’uomo bianco italiano” è l’eccezione.
E il Sud non finisce. Sassari, in Sardegna dove si aiutano immigrati a curarsi.
E infine, Venezia. Poliambulatorio, migranti, assenza di diritti come al Sud.

Ma la conclusione di Mario, protagonista scenico del viaggio, è non solo indignata, ma anche propositiva: “Eppure, per quanto ingiusto, questo mondo non è privo di grazie, non è senza mattini per cui valga la pena svegliarsi”.

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