Il Teatro delle Ariette porta in scena Sul tetto del mondo, dal 24 al 29 maggio al Teatro India per raccontare ad una platea di 60 spettatori a replica, gli ultimi 25 anni di vita e teatro trascorsi insieme nel podere delle Ariette, in Valsamoggia, dove si trasferirono lasciando Bologna nel 1989, dopo la caduta del muro di Berlino. Un ritorno alla terra e al grado zero del teatro per allontanarsi, forse, dal palcoscenico di una umanità percepita come estranea e sempre meno attenta alla condivisione e al valore di comunità.
Dopo il loro Teatro da mangiare? per pochi commensali banchettato sul palcoscenico dell’Argentina ad apertura di Stagione, e il rito intimo di Dopo Pasolini, delicata esperienza teatrale per 6 spettatori dentro una roulotte all’esterno del Teatro India, le Ariette ci portano Sul tetto del mondo, ultima creazione fortemente autobiografica.
Nella veste di una coppia di spaventapasseri, ritroviamo Paola Berselli e Stefano Pasquini che abi-tano al 2781 di via Rio Marzatore, località Castello di Serravalle, co-mune di Valsamoggia, provincia di Bologna, nel podere chiamato proprio “Le Ariette”. Sono arrivati nell’au-tunno del 1989, quando crollava il muro di Berlino. Fanno teatro, col-tivano la terra, curano molti animali e fanno anche da mangiare. Sopra le Ariette c’è il colle più alto di tutta la valle che loro chiamano “il tetto del mondo” e ogni tanto salgono fino in cima per guardare lontano.
È questo lo spettacolo che Paola Berselli e Stefano Pasquini, anche interpreti con Maurizio Ferraresi e Stefano Massari, portano in scena per condi-videre uno “sguardo” inspiegabile con le parole. Al centro dello spazio scenico un pentolone dove si fa la polenta e un tavolo così grande e basso da sembrare un letto, mentre sul fondo un piccolo schermo, come una finestra, dove si vede il tempo che passa. Come tutti gli spaventapasseri, che durano il tempo di un raccolto e poi tornano ad essere paglia, legno e vestiti vecchi, sono fragili, portano il mistero dei gesti e delle parole che raccontano il tempo della vita come se fosse un teatro delle utopie e delle passioni, il sogno di due spaventapasseri.
Il Teatro delle Ariette si costituisce nel 1996 con sede nell’azienda agricola Le Ariette a Castello di Serravalle (BO). Nel 1997 crea e realizza a Castello di Serravalle il progetto A Teatro nelle Case che negli anni successivi si allarga ai Comuni di Bazzano e Monteveglio.
Nel 2000 costruisce e inaugura, in mezzo ai campi dell’azienda agricola, il Deposito Attrezzi un edificio rurale per il teatro. Dal 2001 diventa compagnia teatrale professionista. Dal 2003 le attività dell’associazione sono riconosciute e sostenute dalla Regione Emilia Romagna e dalla provincia di Bologna. Dal 2010 conduce le attività del Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale.