Con “Aspettando Godot”, Samuel Beckett unisce attraverso una miracolosa sovrapposizione drammaturgica, la forma e la sostanza dell’atto dell’attendere: senza vicenda o trama, la ricerca di un pretesto comune per perseverare nell’intento dà vita a dialoghi orfani di azioni e conversazioni figlie del loro stesso conversare. Aspettare con estenuante speranza diventa misterioso significato dell’esistenza umana, e adesso diventa originale riproposizione che da domani sera, martedì 23 febbraio, fino a domenica 28, sarà al Teatro dei Conciatori di Roma, per una versione prodotta da Sycamore T Company e concepita da Alessandro Averone: «Quello che mi ha sempre affascinato in Beckett – precisa il regista – è la sottile e fine poesia che scaturisce dai suoi testi.
L’amore e la compassione per l’essere umano costretto disperatamente alla ricerca di un senso. Nessun Dio. Nessuna metafisica. Si aspetta. Ci si aggrappa perdutamente a qualsiasi cosa ci ricordi che esistiamo e che siamo vivi. Si gioca, con quello che resta. Del mondo, dell’essere umano, delle parole. Si resiste. Con affetto e violenza. Con tutti i nostri limiti. Stretti l’un l’altro».
A vagare in una terra indefinita e sconosciuta ingannando il tempo, ci saranno Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro, Antonio Tintis.
Teatro dei Conciatori, Via dei conciatori 5, info 06.45448982 – 06.45470031 – [url”info@teatrodeiconciatori.it”]info@teatrodeiconciatori.it[/url]Aspettando Godot – Foto di Manuela Giusto[/size=1]
[size=4]ASPETTANDO GODOT[/size=4]di Samuel Beckett
Regia di Alessandro Averone
con
Marco Quaglia
Gabriele Sabatini
Mauro Santopietro
Antonio Tintis
Scene: Alberto Favretto
Costumi: Marzia Paparini
Luci: Luca Bronzo
Foto di scena: Manuela Giusto
Web assistant: Martina Mecacci