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Cara Ilaria Drago, sul Cirque du Soleil avevi proprio ragione

Expo ha ammazzato anche il Cirque du Soleil. Gli spettatori sono stati meno di un terzo rispetto alla previsione. Ma gli 8 milioni più extra fischieranno. Ilaria Drago dixit...

Cara Ilaria Drago, sul Cirque du Soleil avevi proprio ragione
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14 Agosto 2015 - 15.57


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di Pietro Manigas

Cara Ilaria Drago,

non è che avevi ragione: di più. Leggendo Repubblica scopro questo titolo: In 190mila a Expo per il Cirque du Soleil: lo show chiude a fine mese con un’affluenza che delude. E siccome sono uno che non se le beve dai media mainstream che in qualche modo hanno preso soldi da Expo, mi chiedo: se dicono del fallimento, vuol dire che è stata una catastrofe. E aggiungo: se è stata una catastrofe di presenze, sarà un tracollo per Expo, quindi – ahimé – per noi contribuenti…

Scrive Republica: “..si va da una media di 2.400 a 2.700 spettatori paganti, mentre il sabato e la domenica la media è di 3.100 spettatori, con alcuni picchi di oltre 4mila”. A parte il fatto che i picchi fanno media, ma questo è un dettaglio, io ricordo perfettamente la previsione di 10mila spettatori al giorno. L’ipotesi buttata in faccia ai detrattori della scelta insulsa del Cirque: faranno un milione di spettatori, la vostra è invidia. A parte il fatto che io faccio il contadino e a tempo perso l’affittacamere, di che invidia parliamo? Della assoluta mancanza di preparazione di chi ha messo 8 milioni di euro in campo puntando su un’unica multinazionale del teatro per mancanza di idee? O del fatto che ormai l’Expo è un gioco fatto così: il primo che passa fa una previsione e poi se ci indovina bene, se è una solenne cazzata, pazienza. Tanto pagheremo noi tutte le minchiate di Expo, Cirque du Soleil compreso.

Dice ancora Repubblica: “Numeri discreti, ma non all’altezza delle previsioni che, ufficiosamente, prima dell’apertura di Expo, contavano su un pubblico più numeroso. Due i fattori che potrebbero aver influito”. Ah ah ah, comici. Difficile scrivere flop? Eppure l’abuso di questa cavolo di parola è sotto gli occhi di tutti, tranne quando tocca interessi che non possono avere flop. Un milione di spettatori a fronte di 185mila, come lo vogliamo definire – sebbene con una dose renziana di sensibilità istituzionale? Un pareggio sfiorato?

Ma una cosa è sicura. Gli otto milioni spesi per una sola compagnia, con extra a parte, fischieranno sereni nelle casse della multinazionale. Perché qui si nutrono certi interessi, degli altri chissene. E Ilaria Drago nella sua splendida lettera al mondo della cultura, aveva ragione. Chiedeva al Cirque, come provocazione, di fare un passo indietro, visto che le istituzioni ignoranti non potevano farlo per mancanza di saperi. Che vuoi che sappiano i politici della cultura e del teatro. A malapena conoscono quattro nomi che leggono sui giornali, e tra questi ci sarà pure Vittorio Sgarbi.

Siccome occorrono le pezze d’appoggio, questo è il pezzo che ha scatenato sulla syndication di Globalist e oltre la polemica: [url”Follie di Expo 2015: lettera di un’artista italiana al Cirque du Soleil “]http://giornaledellospettacolo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=79155&typeb=0&18-01-2015–follie-di-expo-2015-lettera-di-un-artista-italiana-al-cirque-du-soleil[/url]

Da leggere anche questo: [url”Expo e Cirque du Soleil, il degrado del provincialismo “]http://giornaledellospettacolo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=80444&typeb=0&03-03-2015–expo-e-cirque-du-soleil-il-degrado-del-provincialismo[/url]

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