Un teatro domestico itinerante in Brianza. La scommessa artistica sta avendo successo. Il 9 maggio andrà in scena il penultimo appuntamento di questa “mezza stagione errante” ideata e realizzata dall’associazione Fuoritraccia: Un cristiano di Alessandro Berti. Un testo molto intimo, che narra la storia dell’ultimo anno di vita (1943-44) di don Giovanni Fornasini, giovane parroco di Sperticano, piccolo borgo alle pendici di Monte Sole. Questo pretino cocciuto, fedele al Vangelo, riconosciuto fin da subito dalla popolazione come l’angelo di Marzabotto, è ancora oggi fonte di interrogativi, di ammirazione, di fascino. Il testo, fedele alle cronache storiche ma del tutto poetico e originale nella ricostruzione ritmica e psicologica dei fatti, ripercorre la sempre più febbrile, ispirata e coraggiosa attività di Don Giovanni a favore della popolazione, in quel terribile ultimo anno, tempo di ferocia radicale che richiese, a chi ne fu in grado, opposte e altrettanto radicali scelte d’amore.
“Un cristiano” viene rappresentato qui in una versione intima, a voce non amplificata, col pubblico e l’attore a condividere un tavolo, dentro una casa, posta in uno scenario fisico non lontano da quello degli eventi narrati.
Alessandro Berti è nato a Reggio Emilia. Dopo la scuola del Teatro Stabile di Genova fonda con Michela Lucenti L’Impasto Comunità Teatrale, per cui scrive e dirige tutti gli spettacoli. Dal 2003 dirige a Udine la Scuola Popolare di Teatro e il progetto tematico sul disagio mentale arte/società/follia. Gli ultimi suoi lavori teatrali sono “L’abbandono alla divina provvidenza” (2010), versione teatrale del capolavoro spirituale di Jean Pierre de Caussade, “Combattimento spirituale davanti a una cucina ikea”, (2011, premio i teatri del sacro), “Maestro Eckhart” (2013) adattamento teatrale dei sermoni del filosofo e mistico tedesco e “Brennero crash” (2013).
Il calendario, che si chiuderà domenica 24 maggio (ad Albese con Cassano (CO)
Marìa Pilar Pérez Aspa in:
“L’età proibita” – appunti biografici di Marguerite Duras), proponeva due appuntamenti al mese per otto mesi, da ottobre a maggio, nelle case delle cittadine della Brianza lecchese, monzese e comasca per un totale di 14 appuntamenti. Una selezione accurata di artisti e spettacoli creati per spazi domestici e per luoghi non teatrali, seguiti da rinfreschi ispirati agli spettacoli proposti. A questa edizione hanno partecipato artisti professionisti conosciuti a livello nazionale e giovani talenti.
Si è trattato di una scommessa culturale che ha messo in primo piano la relazione tra l’artista e il pubblico nell’intimità di uno spazio accogliente e vissuto con una particolare attenzione al cibo e alla cultura dell’alimentazione non solo come arricchimento e piacere personale, ma anche come occasione di socializzazione.