E’ stato uno dei più grandi del teatro italiano: all’età di 82 anni
è morto Luca Ronconi, attore e regista.
Nella sua lunga carriera Ronconi ha diretto il teatro di Roma e poi il Piccolo di Milano. Fantasioso, suscettibile, istrionico, sempre controcorrente, era nato a Susa, in Tunisia, nel 1933.
La carriera. Direttore del Teatro stabile di Torino (1988-93), del Teatro stabile di Roma (1994-98) nonché direttore artistico per oltre un decennio del Piccolo Teatro di Milano, Luca Ronconi ha firmato nella sua lunga carriere regie teatrali e liriche sempre nel segno dell’innovazione. Il nome di Luca Ronconi e’ sinonimo di teatro; o meglio sinonimo di regia teatrale, l’arte composita che consiste nel creare spettacoli, istruire gli attori, offrire al pubblico il tesoro della drammaturgia di tutti i tempi. Solo di Giorgio Strehler e di Luigi Squarzina si puo’ dire lo stesso, ma con una differenza: Ronconi oltre che un supremo interprete e’ stato un formidabile sperimentatore e basterebbe ricordare il torrente di invenzioni ”dell’Orlando furioso” per convincersene. La vita di Ronconi – morto questa sera al Policlinico di Milano, per complicazioni legate probabilmente al virus influenzale – puo’ essere raccontata elencando i cento e piu’ spettacoli, i tanti attori incontrati in palcoscenico, gli allievi che si sono abbeverati alle sue lezioni all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, dove lui stesso aveva studiato anni prima ed anche le schiere di appassionati della sua arte inventiva, che si fregiavano del titolo di ”ronconiani”.
Bandiera a mezz’asta al Teatro della Scala. “Domenica sulla facciata del Teatro alla Scala la bandiera sarà esposta a mezz’asta”. E’ quanto annuncia lo stesso teatro milanese in un comunicato stampa, rivolgendo “un pensiero affettuoso agli amici del Piccolo Teatro in questo momento di lutto”. “Luca Ronconi, scomparso questa sera a Milano, è stato una delle figure principali del teatro europeo. Alla Scala – ricorda la nota – ha realizzato 25 titoli d’opera dal 1974 al 2009 con tutti i musicisti più significativi, da Claudio Abbado, Riccardo Muti e Riccardo Chailly a maestri come Prêtre, Ozawa, Sinopoli, contribuendo in maniera determinante alla formazione dell’identità stessa del Teatro”. “Vastissimo il repertorio, da Verdi e Rossini al Settecento di Jommelli e Rossi fino al contemporaneo Stockhausen. Nel 2004 Ronconi mise in scena ‘L’Europa riconosciuta’ di Salieri per la riapertura del Teatro dopo i restauri”. Il Teatro alla Scala ricorda infine l’elenco completo delle opere messe in scena da Luca Ronconi, da ‘Guglielmo Tell’ con Riccardo Muti, per l’inaugurazione della stagione 1988/1989, a ‘Tosca’ di Puccini con Semyon Bychkov nel 1997.
Escobar sconvolto. “Sono qua in ospedale, stasera non me la sento proprio di fare dichiarazioni, trentaquattro anni di lavoro insieme, ora c’è da affrontare la morte, poi si vedrà”. Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano, è profondamente sconvolto dalla morte dell’amico regista Luca Ronconi. Troppo presto, dice, anche per parlare di funerali e manifestazioni. “Di sicuro gli attori domani all’inizio della recita lo ricorderanno – anticipa – poi vedremo. E’ ovvio che il Piccolo era la sua casa e farà tutto quello che è possibile fare. Ma c’è da rispettare lui, le sue volontà di uomo sempre riservato. Decideremo insieme alle persone a lui care”. Domenica alle 16, prima della rappresentazione di Lehman Trilogy al Piccolo Teatro di Milano, gli attori ricorderanno Luca Ronconi. Nell’annunciare ”con dolore” la morte del regista, il teatro lo ha ricordato come ”un artista che ha scritto la storia del teatro italiano e ha segnato la vita del Piccolo dal 1998, anno in cui ne è diventato figura di riferimento”. Cioè dopo la morte di Giorgio Strehler. ”Insieme alle persone a lui più vicine – prosegue il comunicato del teatro – il Piccolo concorderà e annuncerà i modi per ricordarlo e per onorarlo più vicini alla sua natura, al suo pensiero, alla sua umanità, alla sua riservatezza