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Roma, occupato l'assessorato per poter discutere del Valle

Il Valle occupato funzionava. Dall'11 agosto 2014 è chiuso e spettrale. Occupato l'assessorato per avere risposte.

Roma, occupato l'assessorato per poter discutere del Valle
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4 Febbraio 2015 - 18.16


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Questo il comunicato del Teatro Valle Occupato. </
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Passando per via del Teatro Valle, non vi sono dubbi: il Valle è chiuso. Chiuso materialmente dall’11 agosto e chiuso idealmente ad ogni ipotesi di sperimentazione e partecipazione. Un luogo spettrale. Dopo 6 mesi dall’uscita dall’occupazione non si è a conoscenza di alcuna progettualità artistico-culturale.

Dopo 6 mesi di tavoli e discussioni, in risposta alla proposta di un nuovo modello di gestione ci è stata presentata una Convenzione che non recepisce nessuno degli elementi innovativi. Un contratto standard, scaricato da internet. Una presa in giro.

Oggi 4 febbraio 2015 occupiamo l’Assessorato della Cultura, cercando di intercettare gli spiriti che governano la nostra città, perchè vogliamo risposte: riguardo la proposta di Convenzione e riguardo il progetto di Teatro Partecipato che abbiamo presentato il 28 gennaio.

Al momento l’incertezza sui lavori è totale, il teatro rimane chiuso e nessuno sa quando verrà riaperto. La Fondazione Teatro Valle Bene Comune e tutte/i coloro che hanno dato vita all’esperienza di questi anni sono stati esclusi dal futuro del teatro: non ci sarà alcuna forma di Teatro Partecipato.

Quello cui assistiamo è la totale incapacità dell’Amministrazione di dare risposte politiche alle situazioni critiche di molti spazi importanti per la città: il Valle, Scup, il Cinema America, solo per nominarne alcuni. L’assessorato di Giovanna Marinelli sarà ricordato per aver chiuso le realtà più frequentate e più vive del panorama culturale romano. Si dedicano sale a Renato Nicolini e poi si chiudono gli unici posti che Renato frequentava a Roma. Dov’è finita quella tradizione di sperimentazione e di apertura mentale?

Lo ripetiamo: quello che vogliamo è mettere in pratica una nuova istituzione culturale, non una finestra all’interno di una programmazione già stabilita con i criteri ordinari di un teatro stabile. Un segno che cambi l’esistente.
Chiediamo un impegno dell’Assessorato (delibera o memoria di giunta) sul nuovo modello di gestione del Valle. Agli impegni presi pubblicamente in agosto devono ora seguire i fatti.

Al momento il tavolo di interlocuzione è arrivato a un punto morto. La relazione tra Fondazione e Teatro di Roma senza un’adeguata presa in carico della politica non è più garante di un percorso pubblico verso la riapertura del Teatro Valle. I motivi che ci hanno portato all’uscita l’11 agosto sono venuti meno.


Questa la risposta dell’assessore alla Cultura e al Turismo Giovanna Marinelli.

“Ho fissato per domani, alle ore 19, un incontro con la Fondazione Valle Bene Comune e i rappresentanti del Teatro di Roma presso l’Assessorato. Faremo assieme il punto sugli obiettivi che, da agosto scorso, ci siamo prefissati. Da parte mia, come ho sempre dichiarato, c’è tutta la volontà di perseguire il cammino intrapreso e preservare l’esperienza della Fondazione Valle Bene Comune”.
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