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Barbareschi: 'Il nuovo Eliseo sarà un teatro pop'

La storica sala romana riaprirà a giugno 2015, dopo i lavori di ristrutturazione: 'Sarà il palcoscenico dell'eccezione culturale italiana'.

Barbareschi: 'Il nuovo Eliseo sarà un teatro pop'
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2 Dicembre 2014 - 16.19


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“Nato con il nome di Arena popolare, il teatro Eliseo avrà sotto la mia direzione una collocazione ‘pop’, ovvero popolare”. Così il neodirettore artistico del Teatro Eliseo, Luca Barbareschi, ha spiegato quale sarà il futuro della storica sala di via Nazionale a Roma. Il teatro è destinato a riaprire entro giugno 2015 dopo i lavori di ristrutturazione che hanno un costo che si aggira intorno ai 700 mila euro.

L’Eliseo, ha spietagono il neo direttore, quando sarà di nuovo in attività farà parte della factory della Casanova Multimedia di sua proprietà. Il nuovo direttore della struttura, che ha firmato un accordo con i due soci della famiglia Monaci («per adesso ho acquistato una quota ma se Monaci me lo permetterà comprerò anche la sua quota»), ha intenzione di fare dello storico teatro romano «il palcoscenico dell’eccezione culturale italiana». L’attore, regista e produttore ha in mente un progetto complesso e multidisciplinare: «una compagnia stabile larga»; «sinergie con gli altri teatri capitolini»; «pochi spettacoli ospitati da altri teatri italiani, ma non con la politica degli scambi a scatola chiusa che ha ucciso la qualità»; «un giorno a settimana dedicato alla musica sinfonica all’Eliseo e alal musica da camera al Piccolo Eliseo, grazie ad un accordo con Santa Cecilia per coinvolgere gli studenti dell’ultimo anno del Coservatorio»; «eventi letterari vivaci, che diventino a loro volta drammaturgia»; «attività di formazione in collaborazione con l’Università La Sapienza». E in prospettiva l’apertura di un ristorante d’eccellenza, «perchè solo in Italia si grida allo scandalo se si vuole trasformare un teatro in un luogo piacevole dove fermarsi anche oltre lo spettacolo».

Barbareschi ha spiegato che è impossibile aprire immediatamente l’Eliseo: «Da un lato c’è il problema dell’agibilità (c’è un certificato provvisorio in scadenza il 15 dicembre) e dall’altro quella di una discontinuità necessaria con una gestione che ha accumulato diversi debiti». L’attore-produttore ha assicurato però che è sua intenzione recuperare gran parte dell’organico della vecchia gestione: «È chiaro che nelle posizioni amministrative metteremo persone di fiducia ma nella squadra di 30 persone che creeremo abbiamo intenzione di recuperare il più possibile il personale che già lavorava qui».

Per la prossima stagione non ha ancora in mente un cartellone: Ne parleremo a giugno», ma non ha nascosto di aver contattato Sky e Rai per «diffondere free in tv gran parte della programmazione, magari anche per gli italiani all’estero».

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