Buen Camino e il ritorno del pubblico in sala per Checco Zalone | Giornale dello Spettacolo
Top

Buen Camino e il ritorno del pubblico in sala per Checco Zalone

Ha riempito le sale durante le festività, riportando il cinema a essere un’esperienza collettiva e condivisa. Il successo del film di Checco Zalone segnala la vitalità del cinema italiano e il suo legame con il pubblico.

Buen Camino e il ritorno del pubblico in sala per Checco Zalone
Preroll

laboratorio Modifica articolo

28 Dicembre 2025 - 19.13 Culture


ATF

Quest’anno, durante le feste, il cinema italiano ha vissuto un momento destinato a restare nella memoria collettiva. Buen Camino, l’ultima commedia di Checco Zalone diretta da Gennaro Nunziante, non si è limitata a un semplice exploit commerciale: ha segnato un ritorno al cinema come luogo di condivisione collettiva e come spazio in cui un pubblico vasto e trasversale torna a incontrarsi con il gesto primario della visione. In soli due giorni di programmazione, tra Natale e Santo Stefano, il film ha quasi raggiunto i 14 milioni di euro di incasso, superando il totale realizzato in sala da Avatar Fuoco e cenere nello stesso periodo. 

Questi numeri non sono soltanto cifre di botteghino, ma indicano un fenomeno culturale più ampio: oltre sette spettatori su dieci hanno scelto di vedere proprio Buen Camino tra le oltre mille sale italiane in cui è stato distribuito, determinando una quota di mercato del 70,8%. In un momento storico in cui il cinema di casa nostra spesso fatica a imporsi davanti ai grandi titoli internazionali, la performance di Zalone non è casuale. Il pubblico italiano non si limita a consumare immagini: cerca una narrazione che lo riconosca, che lo faccia sorridere di sé e del proprio tempo, e che ripeta – con ironia e leggerezza – questioni esistenziali che tutti conosciamo.

Il primo giorno di programmazione aveva già testimoniato la forza di Buen Camino, con un esordio di oltre 5,6 milioni di euro in un solo giorno e una quota di mercato superiore al 78%, riportando il box office italiano a livelli che non si vedevano da oltre un decennio.

I confronti con il passato aiutano a inquadrare il fenomeno in una prospettiva più ampia. Nella storia recente del cinema italiano, un caso emblematico è Quo vado?, diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone, che nel 2016 aveva superato i 65 milioni di euro di incasso, diventando per diversi anni il film italiano con il maggiore successo commerciale, prima di essere superato, nel mercato complessivo, da Avatar. Questo dato, spesso richiamato nelle ricostruzioni statistiche, offre un termine di paragone utile per valutare l’impatto delle uscite successive.

Invita anche a riflettere sul ruolo del cinema come spazio di aggregazione. In un contesto in cui la fruizione audiovisiva è sempre più frammentata e individuale, la forte affluenza in sala indica che l’esperienza collettiva della visione mantiene una sua rilevanza. Non si tratta soltanto di un risultato economico, ma di un indicatore di come il pubblico continui a riconoscere nel cinema un luogo di condivisione simbolica.

Nel complesso, i dati di incasso non restituiscono solo una performance commerciale positiva, ma mostrano come il cinema italiano possa ancora competere in un panorama dominato da produzioni globali. L’uso dell’ironia e di registri popolari, nel caso di Zalone, si inserisce in una tradizione consolidata della commedia nazionale, capace di combinare intrattenimento e osservazione sociale. In questa prospettiva, Buen Camino rappresenta un esempio di continuità e adattamento del cinema italiano, confermando il ruolo della sala come spazio di costruzione e condivisione di immaginari comuni.

Native

Articoli correlati