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“Jaboya”: il “sesso per pesce” in Kenya combattuto attraverso l’IoT

In un articolo pubblicato sul sito SciDev.Net il racconto delle donne africane

“Jaboya”: il “sesso per pesce” in Kenya combattuto attraverso l’IoT
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26 Agosto 2024 - 19.25 Culture


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Science and Development Network, noto anche come SciDev.net è un’organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 2001 in risposta al divario significativo nella conoscenza scientifica tra paesi ricchi e poveri: su questo sito le donne pescatrici del Kenya hanno recentemente raccontato come stiano superando il sistema della Jaboya (in dialetto locale: sesso in cambio di pesce, fenomeno comune in molti paesi in via di sviluppo) utilizzando l’Internet of Things.

Sul Lago Vittoria, in Africa orientale, le donne a causa della povertà hanno sempre offerto il proprio corpo ai pescatori per ottenere scorte di pesce a un prezzo accessibile da vendere al mercato; ma molte di esse oggi stanno coraggiosamente superando questa cultura dello sfruttamento grazie alle tecnologie digitali, ad esempio monitorando via smartphone le gabbie galleggianti riguardo allo stato di salute dei pesci che vi allevano.

Queste donne, assumendosi direttamente la responsabilità del processo di produzione del pesce, stanno faticosamente raggiungendo la propria indipendenza economica e al contempo migliorando la sicurezza alimentare.

Una partecipante alla discussione ha spiegato che, prima di iniziare l’allevamento ittico, facevano affidamento sugli uomini perché le donne non avevano mezzi economici: “Gli uomini avevano il controllo di tutto, anche a casa. Da quando abbiamo iniziato il progetto, abbiamo imparato tutto. Dopo la raccolta continueremo e terremo i soldi in banca, senza che gli uomini sappiano cosa abbiamo”.

Alcuni dei primi casi registrati di AIDS in Africa si sono verificati nelle comunità di pescatori attorno al Lago Vittoria nel 1982, e diversi studi hanno dimostrato un legame tra il fenomeno della Jaboya e una maggiore prevalenza dell’HIV. In Kenya si presume che questa pratica contribuisca all’elevata prevalenza dell’AIDS nella regione del Lago Vittoria, dove è il doppio della media nazionale.

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