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Simbad: nuove storie tra penne illustri

Le sue avventure, i viaggi per mare e gli approdi in terre lontane continuano ad incuriosire e ad ammaliare i lettori nella penna di Paladini e Steiner e nei disegni di Hugo Pratt.

Simbad: nuove storie tra penne illustri
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7 Luglio 2024 - 17.48 Culture


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La parabola del giovane e ricco mercante che, dopo aver dissipato la fortuna della sua famiglia, dà vita a sette viaggi in mare alle prese con mostri marini, rivive ora in ‘Simbad‘, la versione scritta a quattro mani da Fabrizio Paladini e Marco Steiner pubblicata da Cong impreziosita dai disegni di Hugo Pratt.

Le avventure del mitico marinaio hanno interessato generazioni di lettori. I suoi viaggi per mare, i suoi naufragi, i suoi approdi in terre lontane e misteriose, raccontati nella raccolta ‘Le mille e una Notte’, continuano ad incuriosire e ad ammaliare.

In questa nuova edizione, Paladini e Steiner riescono a catturare l’essenza dell’epopea originale, portando alla vita un Simbad che risuona con i lettori moderni. Le storie di Simbad vengono raccontate al sultano Shahriyar da Sherazade, la ragazza protagonista de ‘Le mille e una notte’.

Conosce uomini e culture di paesi lontani, mostri marini, isole dal suolo ricoperto di diamanti, incontra popoli cannibali, serpenti e sparvieri di enormi dimensioni: il marinaio navigherà e naufragherà come Ulisse, sconfiggerà un esercito di squali e giganti che assomigliano a Polifemo, diventerà ricco e perderà ogni suo avere per rifarsi e ricominciare.

Attraverso queste avventure Sherazade trascinerà quell’uomo violento in un vortice di fantasia che lo distoglierà dal suo intento: possedere tutte le giovani del regno per poi ucciderle solo per vendicarsi del tradimento della moglie. Il racconto di Simbad attraverso le parole di Sherazade riesce progressivamente ad aprire molte porte nell’animo del re.

Inizia con quella dell’ascolto e poi procede a quella dell’avventura, dell’ignoto e del sogno, facendo uscire il re dal suo universo fatto solo di conquista, egoismo, arroganza e violenta ostentazione del potere.

Sherazade dimostra che, attraverso Simbad, tutti, anche i malvagi, hanno un’anima. Il problema è trovarla, ma quando si apre la porta alla fantasia, all’imprevisto, alla sorpresa, inizia un viaggio reale e metaforico, e tutto può cambiare.

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