Esce il videoclip di “Morire morire” di Fedez: un ritratto della violenza e della sopraffazione di oggi | Giornale dello Spettacolo
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Esce il videoclip di “Morire morire” di Fedez: un ritratto della violenza e della sopraffazione di oggi

Nel nuovo video che anticipa l’uscita dell’album, il cantante è aggredito da teppisti, pugnalato da un prete, bloccato con una camicia di forza e giustiziato da un plotone d'esecuzione.

Esce il videoclip di “Morire morire” di Fedez: un ritratto della violenza e della sopraffazione di oggi
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5 Novembre 2021 - 08.04


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di Antonio Mazzolli

Il nuovo album di Fedez uscirà il 26 novembre come lui stesso ha annunciato sui propri canali social.

L’ultimo progetto del cantante più discusso d’Italia, anche e soprattutto per le sue prese di posizione a livello politico, era datato 25 gennaio 2019 e si intitolava “Paranoia Airlines”.

Il titolo di quest’album è invece “Disumano” ed è destinato a far discutere fin dalle prime battute. E’ uscito infatti il videoclip di un estratto del progetto, il singolo “Morire morire”.

Il video vede come protagonista proprio Fedez, al centro di una narrazione che lo vede solo contro tutti, anticipazione di quello che potrebbe essere un leit motiv dell’intero disco.

L’artista milanese è inizialmente accompagnato in strada da due bodyguard che lo tengono ben stretto, ma non riescono a fermare la furia di giornalisti e cronisti che fanno domande.

Successivamente c’è l’assalto dei fan e subito dopo un gruppo di teppisti lo massacrano a bastonate.Poi un personaggio con la fascia tricolore (quindi un sindaco) gli urina addosso.

Agonizzante a terra, un gruppo di “TikToker” (utenti del famoso social Tik Tok) balla come se nulla fosse.

Per finire, dei soccorritori con le maschere anti-gas lo immobilizzano su una barella con una camicia di forza: a quel punto un parroco lo accoltella e un plotone di esecuzione lo finisce a colpi di mitra.

Il messaggio del video, accompagnato dalle parole del testo, è chiaro: Fedez si sente accerchiato, solo contro tutti.

La canzone racconta di una frustrazione nel vivere in una società dove tutto ruota attorno alla sopraffazione e alla violenza. Oltre a questo, un invito alla crescita personale.

L’Io esplicativo usato nel testo descrive anche una gioventù depressa  e con interessi superficiali, ma affronta anche la vita di un artista famoso in rapporto a quella che era la vita prima della popolarità, affrontando il discorso anche con rabbia e un velo di nostalgia.

Nel ritornello del brano, anche quella che sembra essere una citazione a Fabrizio De André: “Morire, morire, morire/ per quello che conta, per le proprie idee”.

Un Fedez che torna indietro ai suoi primi lavori, mettendo al centro delle proprie liriche un attenzione ai temi sociali un po’ abbandonata negli ultimi anni.

Vedere (e sentire) per credere.

 

L’album – Il disco è in uscita appunto il 26 novembre e contiene 20 brani, alcuni già editi: la traccia “Chiamami per nome” presentata a Sanremo 2021 con Francesca Michielin, “Bella storia”, “Bimbi per strada”, “Problemi con tutti” e la hit estiva “Mille” con la collaborazione di Orietta Berti e Achille Lauro.

Altre collaborazioni sono presenti nel disco: il rapper Tedua, Dargen D’Amico (coautore anche di diversi brani di Fedez), Cara e Myss Keta.

Presentata anche la cover di “Disumano”: si tratta di un’opera dell’artista Francesco Vezzoli, raffigurante due busti in marmo con le sembianze dell’artista di Rozzano, uno bianco e uno nero.

Una delle due statue si sporge per baciare l’altra, che si ritrae. L’opera sarà messa all’asta e il ricavato sarà devoluto in beneficenza a un progetto collegato all’album.

 

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