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I Bauli in piazza del Popolo. Emma: "L'importante è esserci". Amoroso: "Porto la voce di tanti"

Due battute con Emma Marrone ed Alessandra Amoroso sul motivo della manifestazione di sabato a Roma. Una protesta che riguarda tutto il mondo della musica e dello spettacolo

I Bauli in piazza del Popolo. Emma: "L'importante è esserci". Amoroso: "Porto la voce di tanti"
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20 Aprile 2021 - 07.02


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di Alessia de Antoniis

Bauli in piazza è arrivato sabato a Roma, nella suggestiva piazza del Popolo.
Fermi da 419 giorni, i lavoratori dello spettacolo, davanti alla chiesa degli Artisti, hanno organizzato un flashmob, apertosi all’insegna di uno striscione con su scritto: “Il Governo non ci vede” e conclusosi sotto un altro recante la scritta: “Governo ci vedi?”
Renato Zero, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Diodato, Manuel Agnelli, Daniele Silvestri, Max Gazzè e tanti altri grandi artisti italiani, sono scesi in piazza per sostenere i lavoratori dello spettacolo. Vestiti di nero, con oltre mille bauli battuti per far sentire il loro grido disperato. Chiedono fondi e tutele per i settori della musica, del cinema e del teatro.
Tra gli obiettivi della manifestazione, l’immediata istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo ed eventi, per garantire una soglia minima di continuità di reddito. L’immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale che affronti la riforma del settore con particolare riferimento alla previdenza e all’assistenza delle lavoratrici e dei lavoratori.
La manifestazione si inserisce in una campagna di comunicazione internazionale promossa dalla rete We Make Events, nata in Inghilterra, oggi adottata in tutto il mondo e sostenuta da artisti come Mike Jagger.
L’obiettivo è ribadire l’urgenza di un sostegno strutturale e continuativo alle imprese e soprattutto alle lavoratrici e ai lavoratori, molti dei quali autonomi o con contratti atipici.

Un momento come questo, nella sua tragicità, è un’occasione che non si ripresenterà. Mai, come ora, la precarietà di un settore che rappresenta un’importante voce del Pil, ha l’occasione di trasformare una crisi in un’opportunità. Nel frattempo, però, mentre da ogni parte si parla di speranza, di possibilità, di un futuro migliore, di lotta condivisa, di ripartenza, assistiamo allo slittamento di grandi concerti previsti per il 2021, al 2022 o addirittura al 2023: da Cremonini a Ligabue, da Zucchero a Tiziano Ferro a Vasco Rossi. Indice, questo, di un settore che chiede di ripartire ma che non si fida a fare programmazioni a breve termine.
Bauli in piazza, sabato, poteva essere una prova generale per dimostrare che proprio la piazza potrebbe essere quella soluzione provvisoria, forse non eccessivamente remunerativa, in grado di traghettare il mondo dello spettacolo dal vivo verso la riapertura dei grandi palchi.
Tutto questo mentre, dall’altra parte del Pincio, altri artisti dello spettacolo stanno occupando il Globe Theatre per manifestare per gli stessi motivi.
Tra le pochissime celebrità a scendere in piazza a fianco delle maestranze, grazie alle quali possono lavorare come cantanti, Emma Marrone e Alessandra Amoroso.

Emma, ancora una volta siete frammentati. Se foste tutti insieme potreste essere molto più rappresentativi davanti a un ministro che, finora, si è mosso abbastanza lentamente?
Penso che in questo momento l’essenza conti più della forma. Che siamo tre, cento o cinquantamila, non conta. L’importante è che siamo qui e crediamo in quello che stiamo facendo. Siamo qui perché veramente rispettiamo, sosteniamo, appoggiamo i lavoratori dello spettacolo. Vogliamo tutelare veramente le persone che ogni giorno ci permettono di fare il nostro lavoro. Quindi vorrei, per una volta, essere ottimista e non pensare alla retorica. Io so di essere qui. Ho la coscienza a posto e voglio dare un segnale. Ma, soprattutto, voglio essere una spalla per tutte quelle persone che ogni giorno, per dieci anni, mi hanno permesso di salire sul palco al cento percento delle mie possibilità grazie al loro aiuto. Questo conta per me oggi.

Alessandra, la presenza, tua e di altri artisti famosi, è preziosa. Non pensi che molte altre tue colleghe e colleghi dovrebbero manifestare insieme a voi per essere ancora più forti?
Penso che essere qui oggi in rappresentanza di tanti altri artisti, possa lo stesso fare la differenza. Io porto gli occhi e la voce di tanti. Spero di aver dato, con la mia presenza, contributo alla musica anche io in questi dodici anni, quindi di rappresentare una parte importante di tanti artisti che magari oggi, per varie ragioni, non possono essere qui presenti.

Sul palco, prima dell’inizio del flashmob, ha preso il microfono Renato Zero. “Ciao ragazzi Sono Renato, sono qui con voi per dimostrare che non abbiamo paura di salire su quel palco”.
Sarà, ma sabato, su quel suggestivo palco che era piazza del Popolo, con oltre mille bauli, insieme a chi rende possibile che il mondo dello spettacolo esista, di celebrità di questo meraviglioso mondo se ne sono viste molte molte poche.

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