Claudio Coccoluto, tra i principali dj europei e del mondo, nonché produttore, è morto a 59 anni dopo una malattia che lo aveva colpito un anno fa. Era nato a Gaeta ed è morto a casa sua a Cassino. Lascia la moglie Paola e i figli Gianmaria e Gaia. Ieri il Comune aveva annunciato che sarà dipinto un murale dedicato all’artista. Tra le sue produzioni figurano gli album “Do It Whitout Thinkin”, “Afromarslight”, “Mind Melody 3.0” fino a quello ultimo, “Imusicselection5 – Vynil Heart”.
Coccoluto aveva iniziato come dj a 13 anni per divertimento quando lavorava nel negozio di elettrodomestici del padre. Alla fine degli anni ’70 iniziava a lavorare a Radio Andromeda di Gaeta. Nel 1985 fece il salto professionale. Fu il primo europeo alla consolle del Sound Factory Bar di New York. Ha trasmesso a lungo da Radio Deejay con un suo programma, “C.O.C.C.O.” tra dj set e dirette con gli ascoltatori. Fondò il Goa di Roma insieme a Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino che lo ricorda con queste parole: “Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me”.
“Era il maestro. Ha regalato la classe che mancava al mestiere del produttore e del dj. Un uomo che ha fatto la storia della musica elettronica”, ha commentato Andrea Delogu.
Per Linus, come ha detto stamani alla puntata di “Deejay Chiama Italia” e come riferisce Repubblica.it, “Claudio Coccoluto era uno dei più apprezzati e storici dj italiani. Si sapeva che stava male da tempo, che negli ultimi giorni si era aggravato. Ma poi quando arriva la notizia ti ferisce. Claudio è stato in qualunque campo, in qualunque mestiere, un fuoriclasse. I fuoriclasse sono quelli che lasciano il segno. Ho sempre scherzato sul suo cognome: un cognome così bizzarro e curioso è diventato, grazie alla sua bravura, un marchio di fabbrica. A me piaceva, mi piaceva il suo suono, la sua personalità, faceva un mestiere che possiamo definire ‘futile’, ma era bello parlare con lui. Era un fuoriclasse”. Per Alex Farolfi, regista del programma, “Era un dj di ricerca e un grande sperimentatore: più di così nella musica non si può avere”. Si associa al dolore Nicola Savino: “Si ostinava sul vinile, quando c’è stato l’assalto delle chiavette era duro tenere duro, ma lui lo faceva”. “Ciao Claudio. Sono incredula e dispiaciuta. Mi ricorderai sempre la tua musica e i tuoi colori, il divertimento di un’epoca che siamo fortunati ad avere vissuto”, ha scritto su Twitter Simona Ventura.
Per Dario Franceschini, ministro della Cultura, “con Claudio Coccoluto scompare un protagonista della scena creativa italiana e internazionale che con le sue note e la sua musica all’avanguardia ha fatto ballare intere generazioni di ragazzi e ragazze. Un artista che amava la contaminazione delle arti. Mancherà a tutti noi”.