di Giuseppe Costigliola
Si riparte, finalmente. Dopo il micidiale lockdown imposto dal Covid-19, che ha messo a durissima prova il settore dell’arte e dello spettacolo, i teatri d’Italia stanno lentamente riaprendo, per un auspicato ritorno alla normalità. Sarà un periodo sperimentale, bisognerà adeguarsi alle disposizioni per il distanziamento dovute all’emergenza sanitaria, ma si riparte.
Uno dei teatri più prestigiosi, La Fenice di Venezia, per mese di luglio ha allestito una serie di concerti cameristici e sinfonici dal grande fascino. Le rappresentazioni avverranno con nuove prospettive teatrali, diversi modelli di fruizione dello spettacolo musicale, e anche questo è motivo di curiosità e di interesse. Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico del Teatro veneziano, ha spiegato la prospettiva che ha guidato le innovazioni: «La chiave è stata nel non vedere le limitazioni come pura impossibilità, bensì come espedienti per ideare spettacoli con nuove varianti drammaturgiche e poetiche. In quest’ottica, insieme alle maestranze, ai laboratori e ai tecnici del Teatro, abbiamo rimodulato completamente lo spazio della platea, della fossa orchestrale e del palcoscenico. Rimosse le poltrone dalla platea, in questo spazio si distribuiranno i musicisti, mentre un’installazione permanente, un piano inclinato, coprirà la buca dell’orchestra rialzandola e collegandola al palcoscenico, dove potranno essere ricavati posti a sedere a debita distanza l’uno dall’altro. Sarà una sorta di chiglia in legno di una nave in via di costruzione (e con settanta persone sedute in prua): un’immagine che non vuole ricordare l’idea di un naufragio, quanto piuttosto quella di un’arca che ci traghetterà tutti in avanti, in un mondo nuovo. Una cosa è certa: resterà comunque sempre la sala più bella del mondo».
La programmazione si aprirà domenica 5 luglio alle 19, con un concerto piuttosto originale: gli ottoni dell’Orchestra e per le voci del Coro del Teatro La Fenice istruiti da Claudio Marino Moretti si esibiranno nelle Fanfare for a common Man di Aaron Copland, e a seguire composizioni di Claudio Monteverdi, Giovanni Gabrieli e Johann Sebastian Bach.
Nel concerto di giovedì 9 (con replica l’11) Diego Fasolis dirigerà l’Orchestra del Teatro La Fenice per due celebri pezzi di Georg Friedrich Händel: Musica per i reali fuochi d’artificio e Musica sull’acqua, mentre venerdì 10 (repliche il 12, 14 e 15) andrà in scena l’Ottone in villa (RV 729), dramma per musica in tre atti di Antonio Vivaldi su libretto di Domenico Lalli, che rappresenta il debutto operistico del Prete Rosso, sempre con la direzione di Fasolis, con la regia di Giovanni Di Cicco, scene di Massimo Checchetto e costumi di Carlos Tieppo.
Lunedì 11 la violinista Anna Tifu e il pianista Marco Schirru si esibiranno nella Poème op. 25 di Ernest Chausson, nella Fantasia in do maggiore op. 131 di Schumann, nella di Tzigane di Maurice Ravel e nella Carmen Fantasy di Pablo de Sarasate.
Giovedì 16 luglio sono in programma dei classici del repertorio per fiati, interpretati dall’Orchestra del Teatro La Fenice: la Serenata in mi bemolle maggiore op. 7 di Richard Strauss e la Serenata n. 10 in si bemolle maggiore kv361 Gran Partita di Wolfgang Amadeus Mozart.
Il concerto di Venerdì 17 sarà dedicato ai musicisti veneziani: l’Orchestra del Teatro La Fenice accompagnerà il primo violino Roberto Baraldi nei tre Concerti per archi e basso continuo di Vivaldi – il Concerto in la minore per due violini, archi e basso continuo op. 3 n. 8 RV 522, il Concerto in sol minore per archi e basso continuo RV 156 e il Concerto in si minore per quattro violini, violoncello, archi e basso continuo op. 3 n. 10 RV 580 – e a seguire il celeberrimo Adagio in sol minore di Albinoni.
Domenica 19 sarà la volta di un quartetto: Gennaro Cardaropoli al violino, Claudio Laureti alla viola, Erica Piccotti al cello e Margherita Santi al pianoforte eseguiranno il Quartetto in mi bemolle maggiore op. 47 di Robert Schumann, e il Quartetto in sol minore op. 25 di Johannes Brahms.
La programmazione del mese di luglio si chiuderà il 22 e il 23 con due recital per voce e pianoforte che vedranno protagonisti tre interpreti maschili tra i più acclamati del panorama contemporaneo: nella prima serata il basso Alex Esposito, accompagnato al pianoforte da Carmen Santoro, interpreta arie di Verdi, Mozart, Gounod, Berlioz, Offenbach, Boito; nella serata conclusiva il tenore Francesco Meli e il baritono Luca Salsi si confronteranno con alcune delle pagine più amate del repertorio verdiano, accompagnati al pianoforte da Davide Cavalli che eseguirà brani di Franz Liszt e Alexander Scriabin.
Dunque, finalmente si torna a seguire la grande musica dal vivo. Si torna alla vita!