Giordano Casiraghi
Dall’album «Alma» appena uscito Enrico Ruggeri é già pronto per un nuovo tour che parte in aprile. Un tour suddiviso in due tipologie, una definita Acoustic tour con Davide Brambilla (fisarmonica e tromba), Francesco Luppi (pianoforte e tastiere) e Paolo Zanetti (chitarra); mentre in alternativa ci sarà l’Electric tour con Francesco Luppi (pianoforte e tastiere), Paolo Zanetti (chitarre), Fortunato Saccà (basso) e Alessandro Polifrone (batteria).
35 album di canzoni
Rintracciamo l’artista mentre si sta recando all’ennesima partita di calcio per la Nazionale Cantanti, per poi proseguire il viaggio verso Chiusi dove fervono i preparativi per portare sui palchi il nuovo album, esattamente il trentacinquesimo di carriera. «Non ho ancora deciso quale saranno i brani che entreranno nella scaletta concerto – ci informa l’artista – molte canzoni possono suonare in due modi diversi, quindi le scalette dei due tipi di concerto conterranno molte stesse canzoni. Certe alcune canzoni del nuovo album come Il costo della vita e Supereroi sono decisamente elettriche e rock, ma abbiamo tante ballate che si adattano al tipo concerto acustico».
Un album che comincia con Come lacrime nella pioggia, brano ritmato nel quale si rincorrono suggestioni e spiritualità e qui la musica è del figlio primogenito Pico Rama: «La stava suonando e aveva solo una prima frase di testo che ho poi completato. Mio figlio ha alle spalle tre album ma non è un tipo competitivo, così ha mollato il colpo con la musica, invece è molto attratto dai viaggi, infatti se lo chiamasse un suo amico sciamano che sta in Bolivia lui parte e torna dopo qualche mese».
Altra generazione viene da credere, ma come la pensa uno che ha scritto centinaia di canzoni, riconducibili allo stile cantautore, con quella che oggi passa per essere la corrente che va per la maggiore, ovvero quella rap e trap? «Sono inadeguato a esprimere un giudizio in merito. Il primo album che ho comprato è stato Aqualung dei Jethro Tull, il primo concerto visto è stato quello degli EL&P. Insomma, ho visto cose che voi umani … Tanta bella musica che quando torno a casa capita che metto sul piatto il primo album dei Roxy Music, poi vado avanti con Tommy dei Who e magari chiudo con i Genesis, poi è tempo di andare a tavola. Insomma, mi capita di ricevere qualche titolo in stile rap da ascoltare, ma non è nella mia storia. Non che non segua quelle che sono le nuove espressioni nel mondo della musica, per esempio sono molto in sintonia con Ermal Meta che ho invitato a cantare con me nel brano Un pallone dove si racconta la storia di Iqbal Masih, il bambino-simbolo del lavoro minorile che mi ha commosso e che mi ha fatto riflettere, infatti sull’argomento ho preparato un’intera puntata di ll falco e il gabbiano, la trasmissione che tengo ogni giorno su Radio 24».
Omaggio a Lou Reed
Nel nuovo album anche un omaggio a Lou Reed nella canzone Forma 21 prendendo spunto da un racconto della compagna Laurie Anderson che l’ha assistito nei suoi ultimi attimi di vita. Una canzone che include un esercizio Thai Chi fatto da un coro cinese. Un album che alterna ballate con brani decisamente rock, alcuni scritti insieme a Silvio Capeccia e Fulvio Muzio, compagni nei Decibel, mentre lui, il Rouge, fatica a concedersi come autore. Tutti ricordano Il mare d’inverno per la Berté e Quello che le donne non dicono per la Mannoia: «Con Fiorella l’amicizia continua, per lei ho scritto tredici canzoni» assicura Ruggeri.
Destra e Sinistra?
In varie occasioni, anche in una recente intervista al Corriere, Ruggeri non manca di manifestare le sue perplessità verso quella parte politica che sta a sinistra. Eppure Gaber aveva cercato di dissipare e deridere certi contrasti con la sua ineguagliabile Destra Sinistra, ma ancora oggi appena si manifesta per qualcosa le due fazioni tornano a fronteggiarsi, come è successo nel caso del «Fridays For Future» dove personaggi come Feltri e Maglie si sono scagliati contro Greta Thunberg che ha animato il discorso sui cambiamenti climatici. «E’ vero – conclude Ruggeri – ma un’altra volta facessero lo sciopero non di venerdì, non come un anticipo del week end. Che ogni volta si torni su questo argomento è perché me lo chiedono, come adesso. Al Tenco ci sono stato tre volte, ora non mi invitano più perché ho scritto la canzone L’autocritica. È stata fatta una fatwa nei miei confronti, uno del Tenco mi ha detto che chi scrive una canzone così non potrà più venire al Tenco. Pazienza, sono abituato. Gli episodi che hanno segnato questa mia presa di posizione? Sono orgoglioso di non avere avuto neanche un minuto di accondiscendenza nei confronti di quella parte. Succedevano cose ridicole, per esempio venivo fermato per strada perché portavo i Ray Ban, poi vedevano che erano da vista e non mi menavano. Un sacco di gente c’è morta, poi mi chiedi dell’episodio che riguarda Claudio Rocchi. All’artista ho dedicato un’intera puntata su Radio 24. È successo al Teatro Pierlombardo, una brutta copia di quello che successe a De Gregori al Palalido. Rocchi era vestito di bianco e secondo alcuni contestatoti non sosteneva il proletariato giovanile a sufficienza, così venne processato, gli dissero che era un servo del potere. C’erano estremismi incontrollabili, ma per per fortuna in quel periodo c’era la musica che era e resta di grande livello». Intanto è iniziato il suo tour dopo la data zero al Teatro Mascagni di Chiusi dove ha suonato il 4 aprile.
Le date del tour
6 aprile al Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) – acoustic tour
9 aprile al Teatro Cristallo di Bolzano – acoustic tour
13 aprile all’Athena Live Club di Ponte Dell’Olio (Piacenza) – electric tour
27 aprile al Teatro Sociale di Sondrio – acoustic tour
4 maggio alle Officine Cantelmo di Lecce – electric tour
10 maggio alla Latteria Molloy di Brescia – electric tour
11 maggio al Fabrique di Milano – electric tour
24 maggio al Teatro Colosseo di Torino – electric tour