Morto a 96 anni il cantante jazz Jon Hendricks: elevò il bop ad arte | Giornale dello Spettacolo
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Morto a 96 anni il cantante jazz Jon Hendricks: elevò il bop ad arte

Il suo genio si manifestò quando ancora era un bambino tanto che Art Tatum amava accompagnarlo durante le sue esibizioni. Ha collaborato con decine di artisti, lasciandosi dietro molti successori

Morto a 96 anni il cantante jazz Jon Hendricks: elevò il bop ad arte
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24 Novembre 2017 - 10.06


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Si è spento, all’tà di 96 anni, in un ospedale di Manhattan, John Carl ”Jon” Hendricks, considerato uno dei grandi cantanti della storia del jazz. Era nato il 16 settembre 1921 a Newark, nell’Ohio, uno dei quindici figli di un pastore protestante e l’unico che scelse la musica, forse condizionato dalla passione dell madre, che suonava l’harmonium. Già da piccolo mostrò un grande interesse per la musica, cresciuta quando, nel 1932, la famiglia si spostò da Newark a Toledo dove conobbe Art Tatum, che ogni tanto si divertiva ad accompagnarlo. Alla fine della scuola superiore, trascorre due anni a Detroit, dove cantò nell’orchestra di Jessie Jones. Dal 1942 al 1946 andò sotto le armi dove, però, dicendo d’averlo fatto contro il razzismo dall’Esercito, disertò. Cosa che gli costò una condanna a due anni di lavori forzati, scontati a Bremerhaven, Germania. Tornato a Toledo, studiò giurisprudenza e iniziò a suonare la batteria, abbracciando, anche per l’influenza di Charlie Parker, il bop, la prima rivoluzione nel jazz, che spinge al massimo l’improvvisazione, la scienza delle armonie e delle melodie. Con audacia, Hendricks propose l’impossibile versione vocale del be-bop tramite lo scat. Nel corso della sua lunghissima carriera ha collaborato con decine di artisti, regalando dei capolavori come ”A song of Basie” (1958), dove la tessitura, il fraseggio, la costituzione, la giocosità rasentano la perfezione. Tanto che il critico Leonard Feather creò, per definire la sua tecnica senza precedenti, un neologismo entrato nella storia della musica, il ”vocalese”.
Con Monk registrò ”In Walked Bud”, che la leggenda dice essere stata scritta in appena sette minuti. Genio senza precedenti di virtuosismo verbale e vocale, Jon si lascia dietro una schiera di successori: Al Jarreau, Bobby McFerrin, Kurt Elling,

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