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Buongustai NewYorkesi: alla Carnegie Hall, standing ovation per l'Orchestra di Santa Cecilia

Il pubblico della Carnegie Hall è stato completamente stregato dalla pianista Martha Argerich: questa era la prima tappa del tour americano.

Buongustai NewYorkesi: alla Carnegie Hall, standing ovation per l'Orchestra di Santa Cecilia
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24 Ottobre 2017 - 08.56


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Pochi estimatori di buona musica potrebbero rimanere inerti di fronte a certi capolavori di Verdi, Prokofiev e Respighi: tanto più se l’Orchestra che li performa è valida come quella di Santa Cecilia. Fin da subito è stato chiaro che la serata sarebbe stata un successo, sulle prime note dell’Aida. A guidare l’orchestra, Antonio Pappano.

Il pubblico della Carnegie Hall, dove si sono svolti i primi due concerti del ‘ritorno’ prima delle tappe di Boston e Washington, è stato poi completamente stregato dal terzo concerto per piano di Prokofiev e dall’entrata in scena della pianista di origini argentine Martha Argerich, con la quale Pappano ha concesso anche un bis a quattro mani.

Finale ancora italiano con Ottorino Respighi e una parte dei poemi sinfonici dedicati a Roma, ‘Fontane di Roma’ e i ‘Pini di Roma’ della ‘Trilogia Romana’, la sua opera più famosa e composta proprio per la Santa Cecilia. E poi un gran finale con due fuori programma, il ‘Valzer Triste’ di Jean Sibelius e l’ouverture del ‘Guglielmo Tell’ di Gioachino Rossini. “Questa di New York alla Carnegie Hall è stata un’esperienza fantastica – ha detto Pappano -, è frutto di un lungo lavoro con l’orchestra, sia mio che dei miei predecessori. Io ho avuto modo di portare l’Orchestra in giro per il mondo, abbiamo toccato ben 90 città, ma venire qui è stata un’emozione pazzesca. Perché comunque questa sala è un simbolo della musica. E’ un’icona della musica”.

Il maestro ha aggiunto che c’è stato uno spirito di squadra fortissimo, sia con l’orchestra che con Martha Argerich (in riferimento alla prima serata, ndr) che ha permesso di conquistare il pubblico e avere un grande successo.

“E’ stata una serata perfetta – continua – anche perché in sala c’era mia mamma che non abita molto lontano da qui. Dunque, non potevo volere di più”. Per la seconda serata è andata in scena ‘La Nuova Euridice secondo Rilke’ di Salvatore Sciarrino, scritta nel 2015 per l’Accademia ed eseguita magistralmente dal soprano canadese Barbara Hannigan. Prima dell’inizio della performance è stato lo stesso Pappano ad introdurre l’opera al pubblico. Dopo l’intervallo la sesta sinfonia di Mahler e con una standing ovation si è chiusa la tappa a New York. Ora sarà la volta di Boston e Washington.

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