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Baglioni, il rivoluzionario di Sanremo: è tempo di dire addio alla tradizione

Il cantante ha annunciato le novità del Festival. Niente eliminazioni e no alle cover. Le perplessità della rete e degli addetti ai lavori.

Baglioni, il rivoluzionario di Sanremo: è tempo di dire addio alla tradizione
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Francesco Troncarelli Modifica articolo

12 Ottobre 2017 - 15.13


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Si comincia a delineare il Sanremo di Claudio Baglioni. Nel corso di un’intervista al Tg 1, il cantautore romano ha svelato per grandi linee come si svolgerà il prossimo festival, in calendario dal 6 al 10 febbraio prossimi. Poche parole, ma grandi novità. Praticamente una sorta di rivoluzione rispetto al Sanremo classico, quello che in sostanza si è svolto sino ad ora.

Allora vediamo. La novità più importante e in qualche modo epocale è quella relativa alle eliminazioni, che tanta curiosità e commenti suscitavano nel pubblico ma che evidentemente il divo Claudio non vede di buon occhio, ponendosi dalla parte degli artisti.

“L’eliminazione – ha spiegato Baglioni con un gioco di parole- è stata eliminata. Non ci sarà, come in tutte le edizioni precedenti, quella pratica un po’ violenta del dover mandare a casa qualcuno. Chiunque degli invitati al Festival, dei proponenti, siano essi giovani o campioni, comincerà il Festival e lo finirà. Nessuno andrà via, nessuno dovrà fare le valigie. Ci sarà comunque un concorso, ma questo renderà Sanremo simile a un festival del cinema o a un festival letterario”.

Oltre alle eliminazioni poi, non ci sarà neanche la serata dedicata alle cover, il moneto dedicato ai successi del passato, in compenso sarà dato spazio ai duetti: “Penso – ha precisato al riguardo il direttore artistico della kermesse- che in maniera coerente, chi lavora da tanto tempo a un progetto, a una canzone, abbia dignità e diritto di riproporre quel suo brano, questa volta con altri artisti, con musicisti o con altri cantanti, in forma di duetto, di trio, in forma di performance aggiuntiva. Quindi sarà di nuovo quel brano, ma magari arrangiato in maniera diversa”.

Ultima, ma non l’ultima delle novità in cantiere (strada facendo ce ne saranno delle altre) e per le quali verrà cambiato il regolamento del festival, è l’allungamento della esibizione degli artisti partecipanti a Sanremo che dai 3 minuti e mezzo canonici, verrà portato a 4 minuti.

Baglioni inoltre ha spiegato che non sarà conduttore ma “conducente, perché il Festival io lo condurrò fino a quel punto, poi dipenderà un po’ dalla squadra, del resto il mio lavoro è già tantissimo, perché significa fare e decidere molti degli aspetti del Festival. Praticamente tutti, dalla scenografia, alla linea editoriale, ai contenuti, al significato generale di questo Festival, che vedrà la musica al centro, visto che hanno voluto, dopo ben tre no, perché ho detto tre volte no poi alla fine ho ceduto, un musicista e cantautore alla guida”.

Le dichiarazioni di Baglioni naturalmente hanno provocato un dibattito sui social, #Sanremo2018 è entrato subito in tendenza, raggiungendo e mantenendo a lungo il primo posto dei Top Trend. Molte le critiche per le novità, la maggior parte riferite alla abolizione della serata nostalgia, quella in cui i cantanti reinterpretavano brani del passato e che scatenavano karaoke casalinghi.

Un’idea vincente di Carlo Conti che nelle sue tre edizioni aveva ottenuto il gradimento del pubblico e che aveva “prodotto” ottime performance. Ci riferiamo ad esempio al “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco, riproposto da un Marco Mengoni ispirato e convincente; a “Se telefonando” di Mina rilanciato con grinta ed autorevolezza da Nek; ad “Amara terra mia” di Modugno reinterpretato con partecipazione emotiva dal bravo Ermal Meta. Tre chicche che non avremmo potuto godere se fosse stato in vigore il regolamento di Baglioni. Un vero peccato.

La mancanza di eliminazioni poi, che tutela ampiamente chi salirà sul palco dell’Ariston, determinerà di sicuro un mancanza di interesse per la gara che ora diventerà una specie di passerella come ha sottolineato il decano dei giornalisti specializzati Mario Luzzato Fegiz, e toglierà quel contorno di gossip, polemiche e chiacchiere che da sempre alimentano Sanremo. Si pensi a tutto quello che è successo l’anno scorso con le eliminazioni di Al Bano e Gigi D’Alessio.

Non si sa ancora chi affiancherà “il conducente” Baglioni, che al di là del suo discorso programmatico in cui si è ritagliato un ruolo da dietro le quinte, avrà certamente una parte attiva con tanto di esibizioni. Alcune indiscrezioni che circolano indicano un possibile trio di primedonne: Miriam Leone, tirata in ballo ogni anno, Sabrina Ferilli adatta alla platea generalista di Rai 1 e direttamente da Sky Ilaria D’Amico. Ma la trattativa più serrata, portata avanti dal direttore generale Orfeo in prima persona, è quella con Fiorello, che la Rai vorrebbe in qualsiasi ruolo sul palco dell’Ariston.

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