di Francesco Troncarelli
in ordine di apparizione
4 a Bianca Atzei
La sua presenza fra i big di Sanremo è come una domanda di Gigi Marzullo: incomprensibile. Ma se ne sono resi conto tutti, infatti dopo il televoto è a rischio eliminazione. Il brano coi mandolini in sottofondo scritto da Kekko dei Modà poi non aiuta, fa tanto vintage e allora sarebbe stato sufficiente chiamare Tony Dallara. Ma non tutto è perduto. Se a Sanremo non dovesse andare, c’è sempre l’Isola dei famosi, lì un posto non si nega a nessuno. Hanno preso anche Ceccherini.
6 a Marco Masini
Diciamolo, versione hipster è sicuramente più trendy. Lo stile lamentoso e drammatico però è sempre lo stesso. Ma c’è a chi piace, pure Enrico Papi del resto ha il suo pubblico, perciò che problema c’è? Dall’oroscopo di Branko la Luna consiglia: al mattino, prima di iniziare la giornata, una bella flebo di allegria con le comiche di Stanlio e Ollio e la vita avrà tutta un’altra dimensione.
6 e mezzo a Francesco Totti
Allora è tutto vero. Le barzellette che circolavano su di lui raccolte in un libro, non erano inventate. Naif e spigliato, il Pupone ha dato sfoggio della sua comicità involontaria collezionando gaffe, storpiando nomi ( Sciopè anziche Keope il massimo) e superando i conduttori nell’intervista surreale a cui è stato sottoposto (otto domande in cinque minuti neanche a scuola) con slancio, per la gioia del popolo del web che si è scatenata con commenti e battute. Dice, è stato abile anche a leggere il gobbo, e certo ha la Juve davanti da sempre, gli è venuto facile.
4- a Nesli e Alice Paba
Povero Nesli, una carriera apprezzata da rapper, polverizzata per aver “dato retta” come precisato nella canzone ad Alice. Credeva di trovarsi nel Paese delle meraviglie, si è ritrovato a rischio eliminazione. Un tracollo.
7 e mezzo a Sergio Sylvestre
Un big nel vero senso della parola. Il Barry White di “Amici” ha dominato la scena con la sua voce e la sua presenza carismatica interpretando un bel pezzo scritto da Giorgia (vedi sotto) con grinta e passione. Bene, bravo, bis.
6- a Gigi D’Alessio
Il mestiere che sa fare molto bene, lo salva, ma il brano nostalgico aggiornato ai nostri giorni (inseminazione artificiale, la fuga dalla guerra, ecc) è comunque troppo strappalacrime. Sembra essere ripiombarti nei film di Matarazzo con Amedeo Nazzari e Ivonne Sanson degli Anni Cinquanta. Al confronto Nilla Pizzi in quel tempo era già avanti con “Papaveri e papere”.
5 a Michele Bravi
Toh chi si rivede? Dopo la vittoria a X Factor di qualche anno se ne erano perse le tracce ed ora è riaparecido all’Ariston con un pezzo facile facile. Riuscirà a fare centro pur cantando senza pathos e con la sua voce acerba? Lo scopriremo solo vivendo, come disse il poeta.
7+ a Paola Turci
Torna a Sanremo e non delude. Tra tanto romanticismo e banalità, il suo elettro rock supportato da un testo che fa riflettere, conquista subito. E’ un pezzo introspettivo sul tempo che passa e sull’accettazione di sé che fa intuire una vena autobiografica. E lei ha vinto la sfida “facendosi bella” per se stessa.
8 a Robbie Williams
Tanto bravo quanto audace. La sua seguitissima e acclamata performance sul palco mentre cantava “I love my life” è stata annientata poco dopo quando a sorpresa ha baciato in bocca Queen Mary. Una scena che neanche Dario Argento che nei film dell’orrore è specializzato, sarebbe stato capace di concepire. Immediato il tweet di Costanzo: “ mo chi è quetto Tobbi William?
7 e mezzo a Francesco Gabbani
Nonostante la maglietta color Anas-viaggiate-sicuri che poteva dare un’impressione errata sul suo essere o meno artista, il toscano vincitore l’anno scorso delle Nuove Proposte ha presentato un brano simpatico e trascinante che ha fatto colpo. Citazioni a raffica dei luoghi comuni della società al tempo dei social che fa tanto Battiato e anche gusto del paradosso. Con lui sul palco anche un gorilla a ballare, li ritroveremo insieme negli spot del Crodino.
9 a Giorgia
Una voce unica, immensa, emozionante. La più bella in circolazione del pop attuale dopo la grande grande grande Mina. Il suo medley (“E poi”, “Come saprei”, “Di sole e di azzurro”) è stato portentoso e coinvolgente, un momento di grande musica e spettacolo. Una performance da fuoriclasse, fatta sul filo del rasoio, prendendo rischi, perchè ha cambiato le melodie come fossero brani jazz ed è volata sulle note magistralmente. Applausi a scena aperta.
5+ a Michele Zarrillo
Un brano già sentito, uguale ai suoi precedenti. Della serie, Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare. Ma stiamo a Sanremo, no al Festivalbar.
8 a Keanu Revees
Capello in pittoresco disordine, barba di qualche giorno, una classe innata. Da “Matrix” all’Ariston il passo non è breve, ma così è se vi pare. Sul palco suona il basso e si racconta in semplicità tra un ricordo della pastasciutta che si cucinava da solo e l’altro. E’ l’unica star hollywoodiana che non conosce “Volare” di Modugno ma Vasco Rossi col suo “Va bene così”. E’ il divo della porta accanto.
6- a Chiara
Ha voce, ma difetta in personalità. Il brano elegante cucitole addosso dall’ex Pfm Mauro Pagani poi, non l’aiuta perché manca di ritornello. E’ tutto un’attesa. Come la sua del successo.
4+ a Raige e Giulia Luzi
“Togliamoci la voglia” si erano detti e proposti i due cantando l’omonimo brano. Dopo la bocciatura delle votazioni se la sono bella che levata. Speriamo in un recupero. Varrebbe solo per ammirare il vestito del rapper. ‘Na sciccheria da Sannio Street.
9 a Enrico Brignano, Gabriele Cirilli, Flavio Insinna
Tre contro tutti, i magnifici tre, tre briganti e tre somari. Come il celebre sketch di Modugno con Franchi e Ingrassia di “Rinaldo in campo”che hanno riproposto. Il loro è stato un omaggio alla grande rivista italiana con tutta la simpatia e la carica di cui sono dotati che è andato benissimo. “Sentimental” della Wandissima, “Donna” “Un bacio a mezzanotte”, “Aggiungi un posta a tavola”, “Raggio di sole”. Un amarcord irresistibile e riuscito che non a caso ha fatto registrare il picco della serata con un sonante 54,3% di share, mica chiacchiere. Grandi!