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Trump dice sì agli oleodotti: la risposta in musica di un rapper americano

Prolific The Rapper ha deciso di sostenere la lotta dei Sioux con un brano: "Continueremo a battarci in modo pacifico e non violento contro questa ingiustizia"

Trump dice sì agli oleodotti: la risposta in musica di un rapper americano
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26 Gennaio 2017 - 10.08


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di Davide Monastra

Prolific The Rapper ha deciso di rispondere con la musica alla decisione di Donald Trump di proseguire la costruzione dei due oleodotti di Keystone XL e Dakota Access. Quest’ultimo passa proprio vicino alle terre sacre dei Sioux, che hanno già promesso battaglia al neo inquilino della Casa Bianca: lotteranno per vedere vanificata la costruzione dell’oleodotto.

Il rapper ha deciso di sostenere la lotta dei Sioux, accompagnando il video del brano – che ha già sfiorato il milione di visualizzazioni su Facebook – con lo slogan: “La nostra esistenza è la nostra resistenza, continueremo a battarci in modo pacifico e non violento contro questa ingiustizia”.

Proprio ieri, 25 gennaio 2017, il presidente Trump – al suo secondo giorno da inquilino della Casa Bianca – ha infatti autorizzato firmando un decreto esecutivo la costruzione di due grandi oleodotti (i progetti dovranno comunque essere rivisti) che nei mesi scorsi hanno  scatenato numerose proteste, soprattutto da parte dei nativi americani.

 Il Keystone XL (che l’amministrazione Obama aveva bloccato dal novembre 2015) trasporta greggio pesante delle sabbie bituminose dal Canada alle raffinerie sulla costa del Golfo del Messico, mentre il Dakota Access dovrebbe collegare i giacimenti di Bakken nel North Dakota con il centro di stoccaggio di Patoka in Illinois. Per questo ultimo oleodotto, i Sioux avevano protestato perché l’oleodotto passa sui loro territori sacri. Il neo presidente dopo aver siglato l’ordine ha dichiarato: “Gli oleodotti si costruiranno negli Stati Uniti come si faceva ai vecchi tempi”. I Sioux invece hanno definito il decreto esecutivo firmato da Trump una violazione della legge. “La decisione politicamente motivata dell’amministrazione Trump viola la legge e la tribù si muoverà per combatterla”, ha dichiarato il capo tribù Dave Archambault II.

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