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Addio Greg Lake, bassista degli Emerson Lake & Palmer

Se n'è andato Greg Lake, aveva 69 anni. L'ha ucciso il cancro. Si è spento pochi mesi dopo Keith Emerson, morto tragicamente nel marzo scorso. [Piero Montanari]

Addio Greg Lake, bassista degli Emerson Lake & Palmer
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8 Dicembre 2016 - 15.47


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di Piero Montanari

La scomparsa del bassista Greg Lake a 69 anni per un cancro, ci riporta all’istante a quella di Keith Emerson, suo collega negli Emerson Lake & Palmer, avvenuta in maniera tragica lo scorso marzo. Keith si suicidò con un colpo d’arma da fuoco perché le sue dita, a causa di una malattia progressiva, non funzionavano più bene, e aveva difficoltà nel suonare le sue tastiere in quello straordinario modo di sempre. Ora dello storico gruppo rimane solo il più giovane, il batterista Carl Palmer, classe 1950, che iniziò la sua brillante carriera esibendosi nel famoso concerto all’isola di Wigth, tra figli dei fiori nudi in un’epoca meravigliosa per la musica.

All’epoca Emerson, che già intravedeva una importante main stream nel rock “progressive”, fa nascere i Nice, basso batteria e tastiere (e che tastiere)! Keith si avvale dei primi sintetizzatori, il famoso Moog, difficile da accordare perché si stonava continuamente. Il successo dei Nice arriva folgorante a cavallo dei ’70 con gli album Ars Longa, Vita Brevis ed Elegy, ma l’ingresso nella Storia per Keith avverrà tre anni più tardi, quando fonda, con Greg Lake, all’epoca bassista e cantante dei King Crimson, e Carl Palmer, batterista degli Atomic Rooster, il supergruppo che adottò semplicemente i cognomi ed un acronimo poi divenuto storico, gli E.L.P.

I tre divennero i ‘numeri uno’ del rock degli anni ’70, con l’album omonimo che faceva già intravedere la magia della loro musica, ma è con il secondo Lp, Tarkus, che i suoni diventano stellari ed assistiamo all’apparizione del Moog, che Keith si fece costruire dall’ ingegnere elettronico americano Robert Moog, una vera epifania sonora che avrebbe condizionato tutta la musica a venire.

Emerson Lake and Palmer furono innovatori sia musicalmente che scenicamente, e noi di quell’epoca non avevamo mai ascoltato né suonare così, né mai visto tante tastiere attorno ad un uomo, tanti pezzi di batteria circondarne un altro, coltellate all’organo Hammond che Keith vibrava per scena, e un mostro di cartapesta che arrivava sul palco tra fuochi, fumi e e sonorità pazzesche. Un delirio musicale dove però la musica era la regina indiscussa della qualità.

I tre registrano otto album uno più bello dell’altro, dove dentro c’è anche Modesto Mussorgsky con i suoi Quadri ad un’esposizione, a significare come generi musicali diversi potessero interagire tra loro semplicemente e trovare nuova linfa, ma questo solo grazie al genio alchimista di Keith Emerson, di Greg e di Carl.

Le cose belle però finiscono per far posto, in questo caso, ad altre cose belle che però non faranno più bissare il grande successo degli E.L.P. Il gruppo si scioglie dopo otto dischi e ognuno se ne va per la sua strada. Greg pubblica un album solista “Greg Lake e Manoueuvres” e inizia ascrivere canzoni addirittura insieme a bob Dylan. Gli E.L.&P. provano a riunirsi nel 1992, restando insieme per tre anni e producendo un album all’anno, ma il loro periodo aureo era purtroppo finito. Greg va in tour nel 2003 con l’altro pezzo di storia della batteria rock, Ringo Starr, e torna nuovamente a suonare col suo vecchio compagno Keith Emerson nel 2010, in un tour commemorativo. Partecipa spesso– sempre con vecchie glorie del rock – a molteplici eventi, i più per iniziative umanitarie. Ironia della sorte, una di queste iniziative benefiche raccolse 400 mila sterline a favore della ricerca sul cancro, la malattia che più tardi lo avrebbe ucciso.

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