Un lavoro tanto difficile quanto desueto e affascinante: paroliere. Ma anche scrittore e produttore discografico. Giulio Rapetti in arte – e che arte – Mogol compie 80 anni. Basta il solo nome per evocare note, parole, frasi che una volta ascoltate in musica difficilmente escono dalla mente. Mogol è quasi sempre ricordato per il lungo e fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti, ma il suo contributo alla musica leggera italiana va molto più in là. E arriva quasi alla poesia.
Il 17 agosto Mogol compie 80 anni. Dall’incontro con Battisti al rapporto con Dylan al Progressive, è il più celebre giocoliere delle parore della canzone italiana.
Negli anni ’60 ha firmato così tanti grandi successi, tra cui molte cover famoseche è difficile elencarle tutte. Il Paradiso, Sono bugiarda, Sognando la California, Senza luce, Io ho in mente te, 29 settembre, A Chi, Ma che colpa abbiamo noi, E la pioggia che va, La spada nel cuore, Riderà, Se piangi se ridi, Una lacrima sul viso. Fu Mogol a convincere Battisti a cantare le proprie canzoni, vincendo le resistenze della discografia che riteneva quella voce così insolita poco adatta.
Tra le sue traduzioni ci sono alcuni super classici di Dylan, Blowin’in the Wind (La risposta è caduta nel vento cantata da Tenco), Mister Tambourine Man (Mister Tamburino cantata da Don Backy) e Like a Rolling Stone (Come una pietra che rotola, cantata da Gianni Pettenati). Con Mauro Pagani è l’autore del testo di Impressioni di Settembre, il brano più celebre della PFM e probabilmente del Progressive Italiano.
Curiosità. Il 30 novembre 2006 è stato autorizzato con decreto del Ministro dell’Interno ad aggiungere al proprio il cognome “Mogol”. Ed è così che allora vogliamo fargli gi auguri: buon compleanno Mogol!