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Pooh, l’ultima volta insieme

È iniziato il tour dell’addio del gruppo. Tutto esaurito tra effetti speciali e brani che hanno fatto la storia del pop. C’è anche il nuovo singolo, l’ultimo.

Pooh, l’ultima volta insieme
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12 Giugno 2016 - 16.26


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di Francesco Troncarelli

È finita l’attesa, i Pooh sono tornati. Eccoli. Per l’ultima volta, tutti insieme, in un tour che entrerà nella storia del nostro spettacolo per numeri, importanza ed emozioni. Come dire, cronaca di un trionfo annunciato come hanno ribadito prepotentemente le prime due date dei concerti.

50mila spettatori, per la precisione 50.408, per la “prima” a San Siro del lungo addio della band più amata di tutte. Altrettanti nella seconda che aggiunti ai biglietti venduti per le altre tappe (sold out a Roma mercoledì e Messina) della prima parte del tour, fanno 176.715 spettatori complessivi per un incasso lordo di oltre 8 milioni di euro. E da settembre l’Arena di Verona e i palasport del Bel paese ad attenderli.

Sono numeri che fanno riflettere sulla popolarità di questo gruppo che dal fenomeno beat è arrivato ai giorni nostri proponendo un pop di qualità e di altissimo livello, sfruttando per primo gli effetti speciali e le scenografie imponenti e proponendo testi e temi in anticipo sull’evoluzione del costume e non solo il batticuore delle storie d’amore come tanti altri.

Questo sono stati e sono i Pooh, partiti da Milano per il loro lungo addio che si concluderà il 31 dicembre tra folle festanti, concerti, brividi e tanta ma proprio tanta musica. 5 musicisti sul palco, 50 anni di storia, 50 canzoni. Una formula magica capace di stregare le menti e scuotere le anime di chi li ha sempre seguiti, di chi è cresciuto con loro, di chi ha accompagnato i momenti della propria vita con le loro canzoni.

E’ il tour della reunion. Con Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian sono tornati Riccardo Fogli fuggito nel ’73 per Patty Pravo e Stefano D’Orazio che aveva lasciato sette anni fa. E in cinque gli eterni ragazzi di mille concerti danno il meglio di se stessi in tre ore di live in cui ripropongono alcuni pezzi forti del loro repertorio su cui hanno svolto un grande lavoro artistico, riarrangiandoli ma senza stravolgimenti, rispettando l’identità delle canzoni e della propria storia.

Una festa emozionante e carica di suggestioni, tra pezzi di memoria collettiva che riemergono e la professionalità di un gruppo che non ha uguali, un concerto che potrebbe durare all’infinito e che non stancherebbe mai per il coinvolgimento che suscita e la bellezza dello show che è stato montato.

E non è solo amarcord, alla melodia assassina sollecitata dall’armonia vocale dei cinque si aggiunge il progressive, il rock, generi che il gruppo ha attraversato in questi anni con mestiere e credibilità riconosciuta. A ciascuno il suo, con picco di apoteosi pura quando la band intona pezzi come “Dammi solo un minuto”, “In silenzio”, “Piccola Katy”, “Uomini soli”, “Chi fermerà la musica”, “Canterò per te”, “Parsifal” che è accompagnato da fiamme, fumo e una lunga coda strumentale che evidenzia la loro bravura e tecnica.

Il finale del concerto è con “Pensiero”, la canzone che con una nuova versione ha segnato il debutto della formazione a 5, che è un po’ il loro marchio di fabbrica e con l’inedito “Ancora una canzone”, un disco che conferma che la loro incredibile storia finisce con questo tour, ma che al tempo stesso potrebbe andare avanti, se fosse possibile, per altri 50 anni.

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