È stata presentata dal Sovrintendente Orazi e dal direttore artistico Meli la nuova Stagione operistica del Teatro Lirico di Cagliari. Sette appuntamenti, fra i quali un balletto: titoli molto popolari, per richiamare il pubblico, alternati ad altri meno eseguiti. Si comincia il primo aprile con “La campana sommersa” di Ottorino Respighi, opera tardo decadentista proposta per la prima volta in forma scenica. Si prosegue con “La Boheme” pucciniana (29 aprile), con l’unico spettacolo di Balletto (il Tokyo Ballet che propone musiche di Stravinskj, Dvorak e Takemitsu) , “La Traviata” di Giuseppe Verdi (8 luglio), “La pietra del paragone” rossiniana (14 ottobre) per concludere l’11 novembre e il 16 dicembre con altre due opere verdiane (“Falstaff” e “Il Trovatore”). Una stagione conclusa rapidamente dalla gestione Orazi-Meli: ed è forse per questo che ritroviamo ad esempio una “Traviata” nello stesso identico allestimento dei coniugi Herrmann che abbiamo visto appena due anni fa. Ovviamente niente barocco e niente contemporaneo o vagamente novecentesco (visto che la bella opera respighiana, che apre la stagione come “opera rara” , ha un tipo di linguaggio e una trama più tardo-ottocenteschi che del XX secolo). Buoni allestimenti (specialmente atteso quello de “La pietra del paragone”, vincitore del premio Abbiati), ma in fondo niente di sconvolgente in un cartellone fortemente legato al repertorio e alla tradizione. Speriamo almeno serva per rimpinguare le casse del teatro offrendo spettacoli, se non innovativi, perlomeno di qualità; e speriamo anche, insieme all’ingegner Cualbu che ha sollevato il polverone durante la conferenza stampa, di poter usufruire al più presto dei servizi e delle infrastrutture del Parco della Musica.
Presentazione della stagione Lirica di Cagliari
Sette appuntamenti, fra i quali un balletto: titoli molto popolari, per richiamare il pubblico, alternati ad altri meno eseguiti.
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15 Febbraio 2016 - 14.02
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