La Carmen di Bizet apre il Taormina Opera Festival | Giornale dello Spettacolo
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La Carmen di Bizet apre il Taormina Opera Festival

Il Festival dell'Opera di Taormina vedrà in apertura la rappresentazione della Carmen di Bizet, con regia teatrale cinematografica di Enrico Castiglione.

La Carmen di Bizet apre il Taormina Opera Festival
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15 Luglio 2015 - 13.18


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Ad inaugurare la IV edizione del Taormina Opera Festival, “La Carmen” di Bizet. Sarà l’unico spettacolo lirico dell’estate rappresentato a Taormina e trasmesso in contemporanea nei cinema. L’intento del regista, Enrico Castiglione, da cinque anni impegnato nel Taormina Opera Festival, è quello di offrire agli spettatori un vero e proprio film. In tutta Italia l’appuntamento, alle 21,30, è riservato al circuito The Space, che si avvale di trecento sale cinematografiche di trenta paesi, collegate in diretta via satellite.

La mezzosoprano russa Elena Maximova vestirà i panni della fatale sigaraia. Grazie alla splendida vocalità e all’indubbio fascino, la mezzosoprano ha conquistato i maggiori teatri del mondo soprattutto nelle vesti della fiera sigarai di Siviglia. La programmazione lirica di quest’anno al Teatro Antico di Taormina sarà tutta incentrata intorno al tema della città di Siviglia. Dall’1 al 14 agosto saranno messi in scena contemporaneamente i tre più importanti capolavori dell’Opera provenienti dalla capitale andalusa: “La Trilogia di Siviglia”: Carmen (15 luglio, 1, 7, 10, 13 agosto), Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (4, 9 e 12 agosto) e Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (8, 11 e 14 agosto).

La scelta di una trilogia sivigliana è giustificata da Castiglione sulla base del fascino e la passionalità delle opere spagnole. “Ciò che mi affascina di ogni opera è la possibilità di rappresentare il sentimento dell’Amore sotto diverse sfaccettature, tutte diverse e antitetiche tra loro, pur imprigionate dalla passione fine a se stessa e dalla spasmodica ricerca del piacere. L’amore in Carmen è effimero, come effimero è il gesto da cui si manifesta, con Carmen che getta la rosa ai piedi di Don José scegliendolo davanti ad un’intera piazza di sigaraie, di popolani e di soldati. Un amore effimero che in Carmen diviene tragedia perché si trasforma in gelosia, in possesso, in morte, annientando l’unico amore vero che è rappresentato nell’opera da Micaela nei confronti di Don José. In Don Giovanni abbiamo la massima esaltazione della ricerca del piacere attraverso l’inganno e la sopraffazione del potere, che il cavaliere Don Giovanni esercita per conquistare le sue prede per poi subito dopo abbandonarle nella loro disperazione, perché prontamente attratto da una nuova preda; così come Zerlina dimostra solo opportunismo e Donna Elvira il desiderio di vendetta per il proprio orgoglio. Ed infine l’amore tenace e a lieto fine del Barbiere di Siviglia, che completa questa trilogia a Taormina, un amore che trova compiutezza”.

Il regista per quest’opera si è largamente soffermato sulla scenografia. Migliaia di mattoni riempiranno il palcoscenico, mattoni che cambieranno in base ad ogni cambio di scena, proprio a rappresentazione della mutevolezza delle passioni umane. Attraverso “La Carmen” il regista cercherà di creare un rapporto scambievole tra i protagonisti della scena e lo spettatore; l’intento di Castiglione sarà quello di indurre lo spettatore a calarsi nelle stesse passioni rappresentate sul palcoscenico.

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