Qahera è il femminile della parola araba per ‘conquistatore’ o ‘vincitore’. Se vi si aggiunge ‘al’ diventa ‘al Qahera’ ovvero Il Cairo, la capitale dell’Egitto. Un nome potente. Ed è per questo che è stato scelto da Deena Mohamed, la studentessa d’arte egiziana che, ha creato un fumetto con protagonista una supereroina che indossa lo hijab (il velo che copre capelli, fronte, orecchie e nuca), il cui nome è appunto Qahera. A chi le chiede perché ha creato Qahera, Deena risponde: “Perché le donne musulmane sono spesso rappresentate come oppresse e in cerca di qualcuno che le aiuti”. Nel fumetto di Deena Mohamed è una donna come loro, appartenente allo loro stessa cultura, a combattere crimini e pregiudizi. Una donna come tante altre (anche se ha dei superpoteri) e che come loro indossa il velo. “Ho deciso che Qahera avrebbe indossato lo hijab per combattere le discriminazioni e l’islamofobia che le donne che lo portano sono costrette ad affrontare – spiega – E poi anche se quelle con il velo sono la maggioranza delle donne che vedo intorno a me, sono poco rappresentate”. Creato per scherzo con un gruppo di amici, il personaggio ha iniziato a raccogliere molti consensi sul web: il sito ha superato, in poco tempo, i 500 mila visitatori, soprattutto dall’Egitto e dagli Stati Uniti, mentre la pagina Facebook del fumetto è a quota 14 mila like. E così Deena è andata avanti.
Oggi sul sito si trovano 6 episodi con protagonista Qahera, sia in inglese che in arabo. Nel primo, Qahera si scaglia contro la cultura maschilista che vuole le donne a casa occupate solo nelle faccende domestiche. Un anziano raccomanda a un gruppo di uomini: “Tenete le vostre donne a casa e sotto controllo”. Qahera, da parte sua, risponde: “Hai ragione le faccende di casa sono lavori da donna. A me piace in particolare fare il bucato”. E stende l’anziano ad asciugare insieme agli altri panni. Ma la supereroina combatte anche contro chi, nel mondo occidentale, crede che le donne musulmane siano oppresse e in cerca di qualcuno che le aiuti. Nel secondo episodio, ad esempio, è alle prese con le Femen che “vogliono salvarla in quanto donna musulmana”. Negli altri fumetti, Deena Mohamed racconta delle violenze subite dalle donne durante le proteste a Il Cairo, delle molestie sessuali che subiscono ogni giorno per la strada, delle canzoni i cui testi inneggiano alla mascolinità. Nell’ultimo episodio disponibile on line, si parla di Gaza e delle migliaia di palestinesi morti in seguito agli attacchi israeliani. A chi le chiede quando si potranno leggere altri fumetti, lei risponde: “Impiego qualche settimana per fare ogni fumetto, ma prometto che ne farò altri”. (lp)