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Speciale Fifa 15: seconda parte

Un approfondimento sulla modalità stagione, la più utilizzata del gioco, con un occhio di riguardo al calciomercato e alla gestione della rosa

Speciale Fifa 15: seconda parte
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15 Ottobre 2014 - 10.46


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di Andrea Falla

L’emozione di essere un manager. Scegliere l’undici da schierare in campo, gestire lo spogliatoio, i contratti e il budget per il calciomercato. La modalità stagione di Fifa 15 resta di ottima qualità, realistica e coinvolgente, tanto quanto la simulazione di gioco vera e propria. Nella Season mode, la modalità più giocata sul titolo della EA Sports, bisogna saper unire la bravura con il pallone a quella manageriale, con la gestione che ricorda molto quella dei passati ‘Scudetto’ e simili, con la preparazione alla partita che segue una serie di passaggi indispensabili, come avviene nelle vere squadre di calcio. Partiamo dall’inizio: si crea un profilo personale con nome, cognome e qualche dato dopo aver scelto il club che si vuole allenare e in qualche minuto la stagione ha inizio. Come nei vecchi titoli il menù principale è sfogliabile con i tasti posti nel retro del joypad, e ci permetteranno di affrontare le partite, di fare la formazione, di gestire calciomercato e contratti oltre che di visionare il calendario che ci attende.

Nella preparazione al gioco non ci sono grosse variazioni, fatta eccezione per l’interfaccia in cui si schierano i calciatori, già commentate nella prima parte di questo speciale. Ma proprio avere una squadra competitiva è proprio il primo passo da muovere per affrontare una stagione che ci vedrà protagonisti in almeno due competizioni fino ad un massimo di quattro (campionato, coppe nazionali e continentali). Proprio per questo il calciomercato diventa fondamentale per comporre una rosa completa, in grado di sopportare i numerosi impegni. Proprio la schermata della ricerca è stata cambiata e semplificata: addio alla lunga lista di caratteristiche, che fa spazio ad una più minimale ed efficace interfaccia con otto tasti, che rappresentano i criteri principali di ricerca. Proprio questa importante modifica rende più immediata e semplice la fase in cui si ricercano i campioni da comprare. Ma come avviene il tutto? Come nella realtà, si ha un budget economico ed una rosa a disposizione.

Il primo consiglio è quello di scegliere il modulo di gioco della propria formazione, per poi comporre una rosa che abbia almeno due giocatori per ogni ruolo, possibilmente rispettando anche le aspettative che vengono fornite nei contratti, particolare che vedremo più avanti. Individuati i tasselli da completare per lq nostra squadra, si parte alla ricerca degli uomini giusti, con la trattativa che si svolge nel modo seguente: si contatta il club di appartenenza del giocatore e si presenta la propria offerta, di prestito (secco o con diritto di riscatto) o di acquisto definitivo (solo in contanti o con l’inserimento di una contropartita tecnica) e si attende la risposta. In caso di esito negativo si può tentare i nuovo variando l’offerta, a meno che ci sia un ‘no’ categorico del club (per esempio, non sarà facile far muovere gente come Messi e Totti, fondamentali per Barcellona e Roma, oltre che attaccati alla maglia). In caso di risposta positiva si va a parlare con il giocatore, cercando di rispettare le sue richieste economiche e assicurando nel contratto anche l’utilizzo che abbiamo intenzione di farne. Inutile promettere il posto da titolare ad un giocatore che utilizziamo per il turnover, servirà soltanto a far deprimere il calciatore che poi giocherà male e chiederà di essere ceduto nuovamente.

Completata la rosa si parte con la stagione vera e propria. La casella della mail sarà spesso ricca di informazioni: dalle conferenze stampa pre-partita alle comunicazioni dei giocatori, fino alle offerte per allenare le nazionali e i comunicati della società, che variano dagli obiettivi stagionali fino alle partite spostate ad eventuali infortunati e squalificati. Proprio in previsioni di questi ‘imprevisti’ è fondamentale avere una rosa completa, visto che anche con una gestione oculata delle forze, sarà inevitabile incappare in brutti crack di alcuni uomini, che se non sostituiti a dovere potrebbero provocare lunghi periodi di crisi. Le crisi già, come nel calcio vero, le squadre vivono momenti diversi durante l’anno, con periodi sì e periodi no, dove la bravura sarà nel saper decifrare quali giocatori siano più in forma e quali abbiano bisogno di tirare il fiato. Da un lato è sicuramente importante mettere in campo la squadra migliore, ma dall’altro è intelligente concedere spazio ai panchinari che hanno bisogno di minutaggio e ai giovani che così avranno modo di mettersi in mostra e crescere.

Proprio la ricerca di giovani talenti è stata modificata e resa più a portata di mano. Mentre prima era necessario scegliere i propri talent scout e dedicare tempo alle loro ricerche, in Fifa 15 questa fase è automatica e immediata, così da permettere al mister di tenere sempre sotto osservazione i giovani più promettenti, che mixati con giocatori d’esperienza possono migliorare molto. L’unione di queste ‘chicche’ manageriali con la modalità di gioco vera e propria trasformano il nuovo Fifa in un gioco completo da tutti i punti di vista, in cui non basterà soltanto giocare bene a calcio, ma ci sarà richiesto l’uso del cervello in tutte le fasi.

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