“Un film tragico con il suo lieto fine”. Ambra Battilana Gutierrez, la modella italo filippina che nel marzo 2015 denunciò il potente produttore, ha commentato l’arresto di Harvey Weinstein avvenuto ieri con una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. Grande soddisfazione per la donna, che oggi vede l’uomo in manette dopo che per anni le sue denunce non ebbero seguito.
Gli investigatori, spiega il quotidiano, la convinsero a ritornare da lui con un registratore nascosto. Ma poi non venne perseguito. E Battilana firmò un accordo che la vincola a non svelare particolari dell’incontro. “È come un film tragico che d’improvviso trova un lieto fine – afferma -. Certo, per una condanna ci vorrà tempo. Ma non ho dubbi che arriverà, mi sono convinta che la giustizia sta facendo il suo corso. Vedere Harvey Weinstein in manette è il desiderio che dal 2015 ho espresso a ogni compleanno”.
Nonostante la denuncia e le prove, Battillana non venne in un primo momento creduta. “Weinstein – spiega la donna – sostenne che lo ricattavo, anche se il registratore me lo avevano dato gli agenti. E su di me fu fatta ogni tipo di pressione. Dissero che ero una ragazza bunga bunga, venni interrogata aggressivamente come se fossi io la colpevole”.
Il procuratore di New York Vance rischia ora un’inchiesta per non essere andato a fondo: “Spero di essere chiamata a testimoniare perché così sarò finalmente libera dall’accordo vincolante firmato con Weinstein e potrò raccontare tutta la mia verità”.
Le cose sono cambiate? “Qui in America sì, e molto. Oggi le donne che denunciano vengono prese molto sul serio. C’è più rispetto: e gli uomini prima di fare gli scemi ci pensano bene”, “ora però bisogna cambiare le cose anche in Italia”, conclude.