Catherine Deneuve fuori dal coro: no all'ondata puritana dopo Weinstein | Giornale dello Spettacolo
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Catherine Deneuve fuori dal coro: no all'ondata puritana dopo Weinstein

L'attrice e un collettivo di donne prendono posizione: il femminismo non è l'odio degli uomini e della sessualità

Catherine Deneuve fuori dal coro: no all'ondata puritana dopo Weinstein
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9 Gennaio 2018 - 15.39


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Sì alla lotta a stupratori e a chi abusa del suo potere per usare violenza alle donne, sia fisica che psicologica.
Ma, forse, in questa campagna si sta accedendo e perfino un invito a cena o magari un approccio o un complimento vengono troppo spesso criminalizzati.
Adessp un collettivo di oltre un centinaio di donne, fra le quali l’attrice Catherine Deneuve, ha criticato l’ondata “puritana” emersa dopo il caso Weinstein.
Proteggere le donne, ha dichiarato il collettivo, non deve «incatenare le donne a uno status di eterne vittime». Il femminismo non è «l’odio degli uomini e della sessualità».
«La violenza è un crimine – si legge nell’articolo – ma il “rimorchio” insistente o maldestro non è un reato, né la galanteria è un’aggressione del maschio».
In seguito al caso Weinstein, proseguono le donne del collettivo, per lo più artiste e intellettuali, c’è stata una «legittima presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne», ma poi questa «liberazione della parola» si è «rivoltata nel suo opposto: ci viene intimato di parlare come si deve, di non provocare, e quelle che rifiutano di piegarsi a tali ingiunzioni sono viste come delle traditrici, delle complici».

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