Neri Parenti difende Brizzi: non credo alla storia di Dr. Jekyll e Mr. Hide | Giornale dello Spettacolo
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Neri Parenti difende Brizzi: non credo alla storia di Dr. Jekyll e Mr. Hide

Neri Parenti si è schierato dalla parte di Brizzi, come diverse delle sue attrici più affezionate: intanto, però, aumenta il numero delle donne che l'accusano.

Neri Parenti difende Brizzi: non credo alla storia di Dr. Jekyll e Mr. Hide
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14 Novembre 2017 - 09.52


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Ancora controversa la polemica attorno il comportamento inopportuno e criminale che Fausto Brizzi avrebbe mantenuto gli scorsi anni: se da una parte aumentano le donne che sentono il bisogno di denunciare (anche anonimamente) il regista, per molestie e stupro, le persone più vicine a Brizzi si sono allo stesso modo fatte sentire.

In primo luogo, le attrici a Brizzi più affezionate, le sue ‘muse’, e ora Neri Parenti.

“Ho lavorato con Fausto per più di dieci anni praticamente tutti i giorni e ho continuato a frequentarlo negli anni successivi: io a questa cosa non credo, e continuo a non crederci nonostante una decina di attrici abbiano fatto il suo nome. Io non credo a dr. Jekyll e mr. Hyde: lo conosco da tanti anni, non penso possa mettersi a fare queste cose che sono deprecabili”. Il regista Neri Parenti, ai microfoni di ‘Circo Massimo’, su Radio Capital, torna a dirsi incredulo di fronte alle dichiarazioni di attrici che dipingono Fausto Brizzi come molestatore seriale.

“Denunce anonime? Non me lo spiego. Se cerchi la notorietà e poi fai l’intervista a volto coperto, non hai la notorietà e poi non è un aiuto per la tua carriera professionale: io una di quelle signorine non la prenderò mai nei miei film”, prosegue Neri Parenti e aggiunge: “Poi c’è una cosa tecnica che mi sfugge: non tutti sanno che non è più come una volta, ormai sono anni che i registi non fanno più i provini. C’è una prassi diversa, ci sono dei casting, ci sono persone che fanno apposta questa cosa qui e portano ai registi dei provini filmati, e in base a quelli i registi scelgono gli attori”.

“È molto raro che ci sia un contatto diretto, e comunque quando c’è l’attore viene accompagnato dall’agente -sostiene il regista – Se un’attrice poco conosciuta fosse invitata a casa mia lo troverebbe strano, capirebbe che non è normale. Io non penso che due pose in un film di Natale cambiano il destino artistico di un’attrice: l’attrice si forma e diventa famosa in altre maniere, non è mai successo che fare due giorni di lavoro in un filmetto ti cambia la carriera.”

“Non escludo che nella mia categoria ci siano persone che si comportano male, ma non escludo neanche che nella categoria di chi cerca un effimero successo ci sia un tentativo di prendere una scorciatoia. Credo – afferma ancora Neri Parenti – che sia una cosa che è più in voga nelle televisioni, dove in realtà puoi avere una conduzione di un programma e una visibilità diversa, ma ripeto: farsi vedere dieci secondi in un film che vede un milione di persone non ti porta niente”.

“Se qualche attrice mi si è proposta? No, mai. A volte succede di avere delle raccomandazioni dall’alto, a volte anche molto dall’alto, per inserire una persona per fare una piccola parte in un film. Pressioni politiche? Certo, c’è stato un periodo in cui c’erano tante pressioni. E ci sono ancora. Una volta un’attrice, Ania Pieroni, mi è stata raccomandatissima da Craxi, e l’ho dovuta prendere. Se è capitato anche in tempi recenti? Sì, ma non dico di chi si tratta”, conclude il regista.

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