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Laura Boldrini ad Asia Argento: non arrenderti, resta in Italia

La presidente della Camera lancia un appello all'attrice: è il momento di fare squadra tra le donne

Laura Boldrini ad Asia Argento: non arrenderti, resta in Italia
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19 Ottobre 2017 - 11.26


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Lei, la presidente della Camera, è da anni al centro di insulti e ululati e attacchi sessisti (oltre che fake news) e per lei non è difficile capire i sentimenti di un’attrice che si è trovata circondata di odio.
“Cara Asia non è il momento di arrendersi, devi restare in Italia, la stragrande maggioranza delle donne ti appoggerà”. E’ l’appello che dalle pagine del Corriere della Sera la presidente della Camera Laura Boldrini lancia ad Asia Argento che nei giorni scorsi ha annunciato di volere lasciare l’Italia per le critiche ricevute sul caso Weinstein.
“E’ il momento di fare squadra tra le donne. Ognuno lo può fare nel proprio ambito, nello spettacolo, come nella politica – spiega Boldrini -. Alla Camera ho istituito il ‘caucus delle donne’, un gruppo di deputate interpartitico come usa negli Stati Uniti. Le donne, insieme, possono mettere al centro dell’attenzione le questioni di genere, incluso il problema degli abusi”.
“Per quanto riguarda le molestie e gli stupri – sottolinea -, il problema sono gli uomini e il loro comportamento. Invece in questa vicenda stiamo sentendo cose inaccettabili: aveva la minigonna? Era provocante? Perché ha denunciato così tardi? Inaccettabile, lo ripeto. Noi dobbiamo spostare l’attenzione dalle vittime ai colpevoli”. La Rete, Internet, inoltre, “è la nuova frontiera dell’umiliazione per il mondo femminile. Una donna si trova spesso davanti a un bivio: o accettare le offese, le sconcezze oppure uscire dal web. Alla Camera ho istituito una commissione sui fenomeni di odio, dedicata alla deputata laburista britannica Jo Cox, uccisa nella campagna elettorale per la Brexit. Le conclusioni della commissione sono inquietanti: al vertice della piramide dell’odio c’è la donna. E’ il bersaglio numero uno delle violenze, dell’intolleranza. Forse si è creduto che le questioni femminili fossero risolte. Niente di più sbagliato. Si è, invece, perso molto terreno e la misoginia avvelena la società”.

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