Colpo di scena. La famiglia di Chris Cornell vuole andare a fondo sulla morte del cantante di Soundgarden e Audioslave, trovato privo di vita in una camera d’albergo a Detroit lo scorso 18 maggio. Lo vuole fare anche la città di Detroit, che si è rifiutata di consegnare il rapporto di polizia e l’esame tossicologico, spiegando che «l’inchiesta è ancora aperta».
Tmz ha riferito che il legale della famiglia aveva fatto una richiesta di visionare i documenti tramite la legge americana che permettere di consultare documenti pubblici. Le autorità hanno risposto picche, affermando che ciò potrebbe «compromettere o interferire con le indagini». I parenti del paladino del grunge, e specialmente la moglie Vicky, credono che ci siano varie domande alle quali non è stata data risposta. Ritengono infatti che l’annuncio del suicidio da parte del medico legale sia stata una «mistificazione», dato che l’esame autoptico non era ancora stato completato, e che vedere l’esame tossicologico potrebbe chiarire molti punti.