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La moglie di Chris Cornell: si è ucciso per colpa delle medicine

La compagna del musicista: prendeva troppi ansiolitici, avevo chiesto alla security di tenerlo d'occhio

La moglie di Chris Cornell: si è ucciso per colpa delle medicine
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19 Maggio 2017 - 18.09


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Una morte improvvisa. E molto dura da accettare per i familiari: il giorno dopo il dolore e lo sgomento, si prova a cercare il perché del gesto di Chris Cornell, il cantante dei Soundgarden che si è tolto la vita impiccandosi. Tanto la moglie Vicky che i legali che stanno seguendo il caso puntano su alcune medicine che erano state prescritte a Cornell. “Potrebbe averne assunte più del dovuto – dicono -. Potrebbe essersi tolto la vita senza sapere quello che stava facendo”.
La moglie ha diffuso un comunicato per esprimere il proprio dolore, l’incredulità ma anche tutti i propri dubbi su quanto accaduto. “Il suo mondo girava prima di tutto attorno alla famiglia e poi alla musica. […] Quando abbiamo parlato prima del concerto abbiamo discusso della possibilità di fare delle vacanze e altri progetti che avevamo – scrive aggiungendo poi dettagli inquietanti -. Quando abbiamo parlato alla fine dello show ho sentito che biascicava, era diverso. Quando mi ha detto che poteva aver preso una o due pastiglie di Ativan in più ho contatto la security chiedendo di tenerlo d’occhio”.
Cosa che non è avvenuta oppure il controllo è arrivato troppo tardi. “Non mi spiego quello che è successo – continua la donna -. Spero che ulteriori esami clinici aggiungano qualche dettaglio. Io so che lui amava i nostri figli e non avrebbe mai fatto loro del male intenzionalmente”.

Un tragico incidente quindi dovuto a una dosa eccessiva degli ansiolitici che prendeva? Se così fosse le ultime parole pronunciate sul palco (“mi spiace molto per la prossima città”) non sarebbero state riferite all’intenzione di togliersi la vita, come qualcuno, a posteriori, ha voluto intepretarle, ma probabilmente solo una frase riferita alla bellezza del concerto di Detroit.

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