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Voglio essere libero di morire: l'appello del Dj Fabo al Presidente Mattarella

39 anni, cieco e tetraplegico dopo un incidente, Fabiano Antoniani vuole essere libero di scegliere: "Sono immobilizzato in una lunga notte senza fine"

Voglio essere libero di morire: l'appello del Dj Fabo al Presidente Mattarella
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19 Gennaio 2017 - 15.03


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“Sono sempre stato un ragazzo molto vivace. Un po’ ribelle, nella vita ho fatto di tutto. Ma la mia passione più grande è sempre stata la musica. Così divento Dj Fabo”. E’ questo il video appello di Fabiano Antoniani rivolto direttamente al Presidente Mattarella affinché intervenga sul fine vita. In seguito ad un grave incidente stradale Dj Fabo, così come è conosciuto, è cieco e tetraplegico e a 39 anni non riesce più ad andare avanti e chiede il diritto ad una morte dignitosa.
Dopo anni di terapie che non hanno portato ad alcun miglioramento, Dj Fabo ha deciso di voler porre fine al suo incubo, una quotidianità che dal giorno dell’incidente non chiama più vita. In Italia però non è permesso e per farlo si è così rivolto al Capo dello Stato.

Fabo sta lottando per ottenere un diritto insieme con l’Associazione Luca Coscioni, che da anni si batte strenuamente per le libertà civili dall’inizio alla fine della vita, e che aiutò il proprio Presidente Piergiorgio Welby a ottenere aiuto medico a morire nel rispetto della Costituzione.
Fabo spiega nel video di non essere depresso e di mantenere tutt’ora il senso dell’ironia, ma si sente umiliato dalle proprie condizioni: immobile e al buio, considera la propria condizione insopportabile, consapevole che potrebbe durare per decenni.
Il prossimo 30 gennaio la Camera discuterà il testo di legge sul testamento biologico. Dopo oltre 3 anni dal deposito della proposta di legge di iniziativa popolare Eutanasia Legale da parte dell’Associazione Luca Coscioni, “Questo rappresenta – ha spiegato la Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo – un passo fondamentale verso l’obiettivo per cui l’Associazione si batte: il riconoscimento del diritto di scegliere come e quando terminare la propria vita e interrompere la propria sofferenza”.

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