A sei mesi dalla morte, New York celebra la leggenda del pugile che ha fatto la storia della boxe con due mostre che si terranno contemporaneamente alla New York Historical Society. ‘Muhammad Ali, LeRoy Neiman, and the Art of Boxing’ raccoglie 21 tra acquerelli e sketch realizzati da Neiman, l’artista scomparso nel 2012 e noto per le sue stampe di atleti, musicisti ed eventi sportivi e ‘I Am King of World: Photographs of Muhammad Ali di George Kalinsky’, fotografo ufficiale del Madison Square Garden, che mette insieme 45 scatti intimi realizzati nel corso della sua carriera e della sua vita personale. Le mostre apriranno il prossimo 16 dicembre e saranno aperte al pubblico fino al prossimo 12 marzo.
La particolarità delle due mostre sta nel fatto che sia Neiman che Kalinsly sono stati in grado di cogliere l’energia straordinaria di ‘The Champ’ (il campione) sia sul ring che fuori dal ring. Ali, inoltre, sviluppo’ un’amicizia personale con entrambi quindi sia nei negli acquerelli che nelle foto emerge un ritratto che e’ anche la raffigurazione del volto umano del pugile. Spesso e’ sorridente, con i lineamenti distesi, la tensione tipica del ring poco si intravede.
E lo si vede persino angelico mentre dorme, oppure mentre si porta alla bocca un grappolo d’uva o ancora mentre finge di essere messo Ko da un bambino. Negli acquerelli di Nieman, il cui incontro con Ali avvenne nel 1962 quando ancora era conosciuto come Cassius Clay si pone enfasi anche sulla sua conversione all’islam nel 1964 dopo essere diventato campione di pesi massimi oltre che il suo rifiuto ad essere arruolato per combattere in Viet Nam nel 1967. Non poteva mancare il match del secolo contro Joe Frazier nel 1971 al Madison Square Garden, con la sconfitta di Ali. Ma dopo la sconfitta di nuove vittorie come quella nel 1974 in Zaire contro George Foreman oppure nel 1975 quando si prese la rivincita su Frazier. “Ali si riteneva un intrattenitore, un venditore e un combattente – disse una volta Kalinsky – era un pugile ma anche il piu’ grande pacificatore e fino alla fine ha ispirato milioni di persone a vivere in pace”. Kalinsly ha visto Ali vincere e perdere come nessun altro.