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“One night in Miami” a Venezia: quando Cassius Clay iniziò a lottare contro il razzismo

Fuori concorso alla 77esima Mostra del cinema il film di Regina King sul campione e il suo incontro con Malcom X, Sam Cooke e il giocatore di baseball Jim Brown

“One night in Miami” a Venezia: quando Cassius Clay iniziò a lottare contro il razzismo
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9 Agosto 2020 - 16.52


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Fuori concorso, la 77esima Mostra del cinema di Venezia (dal 2 al 12 settembre) ospiterà tra l’altro “One Night in Miami” di Regina King, film su Muhammad Ali (Cassius Clay) e la lotta al razzismo negli Stati Uniti. ““Il film di Regina King – afferma il direttore della Mostra al Lido Alberto Barbera – non potrebbe essere più in sintonia con gli avvenimenti degli ultimi mesi e la necessità di combattere ogni forma di razzismo che ancora alligna nelle nostre società. Siamo felici che Venezia possa contribuire a far conoscere un film importante per i suoi contenuti e la conferma del talento di una grande attrice al suo debutto come regista”.

Così il festival restituisce la sinossi della storia: “Ambientato durante la notte del 25 febbraio 1964, One Night in Miami racconta la storia del giovane Cassius Clay, in seguito noto col nome di Muhammad Ali, nel momento in cui diventa il nuovo campione dei pesi massimi al Miami Beach Convention Center. Contro ogni aspettativa, Clay sconfigge Sonny Liston con la sorpresa di tutto il mondo sportivo. Mentre una grande folla si raduna a Miami Beach per festeggiare la vittoria, Clay, che non può restare sull’isola a causa delle leggi di Jim Crow sulla segregazione razziale, trascorre la nottata all’Hampton House Motel in uno storico quartiere nero di Miami. Qui Clay celebra la vittoria assieme a tre dei suoi amici più stretti: l’attivista Malcom X, il cantante Sam Cooke e la star del football americano Jim Brown. La mattina seguente, i quattro sono determinati come non mai a costruire un mondo nuovo per se stessi e per la loro comunità. In One Night in Miami, lo sceneggiatore Kemp Powers esplora cosa è accaduto quella notte, soffermandosi sul rapporto tra i quattro, sulla loro amicizia e sulle battaglie che li accomunavano, aspetti che li avrebbero portati a diventare quelle icone dei diritti civili che sono oggi”.

Regina King è premio Oscar come miglior attrice non protagonista per il film Se la strada potesse parlare. Oltre che regista è anche uno dei produttori esecutivi di questo film. Firma la sceneggiatura Kemp Powers.

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