Morta Aurelia, la sorella di Alberto Sordi | Giornale dello Spettacolo
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Morta Aurelia, la sorella di Alberto Sordi

La donna aveva 97 anni e viveva ancora nella villa romana vicino alle Terme di Caracalla, in passato divisa con il grande 'Albertone'

Morta Aurelia, la sorella di Alberto Sordi
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12 Ottobre 2014 - 16.17


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Si è spenta all’età di 97 anni Aurelia Sordi, sorella del famosissimo attore e regista Alberto Sordi. La notizia è stata confermata dal custode della villa di Roma, situata vicino alle Terme di Caracalla, dove i due fratelli hanno vissuto insieme. Al momento nella villa sono presenti gli avvocati di Aurelia Sordi ed un sacerdote.

Arturo. “L’hanno fatta morire togliendole Arturo. Venerdì scorso l’avvocato della signorina Aurelia aveva fatto un’istanza al giudice che aveva disposto l’allontanamento di Arturo perché venisse riammesso: senza di lui si sarebbe lasciata morire. E infatti dal 1 ottobre, giorno in cui è stato disposto l’inizio dell’allontamento, Aurelia non mangiava più”. Così Paola Comin, ufficio stampa di Alberto Sordi dal 1992 al 2003. Arturo Artadi è l’ex autista dell’attore coinvolto nell’ inchiesta sul presunto raggiro ai danni di Aurelia Sordi.”Stava benissimo, il 30 settembre era a cena ad Anzio con Arturo ed altre persone che si prendevano cura di lei – racconta Comin, da anni vicina alla famiglia Sordi – L’hanno fatta morire togliendole Arturo. E’ come se non avesse più motivazioni per vivere. Fino all’ultimo ha chiesto di Arturo. E’ stata una cattiveria e spero che se c’è un aldilà Alberto punisca chi ha fatto del male alla sorella”.

Negli ultimi anni di vita la signora Aurelia fu vittima, secondo quanto accertato della Procura di Roma, di un presunto raggiro legato alla sua incapacità, come stabilito dalla perizia, di intendere e di volere. Per quella vicenda è stato chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone accusate di circonvenzione di incapace e di ricettazione: si tratta di Arturo Artadi, già autista di Alberto Sordi e successivamente factotum dell’anziana sorella, gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina nonché il notaio Gabriele Sciumbata accusati di circonvenzione di persona incapace, e di sei dipendenti di Aurelia che devono rispondere di ricettazione. Questi ultimi sono una badante, una cuoca, un giardiniere, due camerieri ed una governante che in varie occasioni hanno ottenuto donazioni ciascuno per un valore che va da 150 a 400 mila euro. Complessivamente due milioni e mezzo di euro equivalenti a circa il 15-20% del patrimonio di Aurelia Sordi ereditato dal celebre fratello.

Cancello chiuso e massimo riserbo davanti alla villa dove nessuno vuole commentare la morte di Aurelia. Intanto iniziano ad arrivare alcuni parenti. “È un momento particolare e non ci va di commentare – dice all’uscita una coppia anziana, parenti della donna – Ci hanno definito avvoltoi sui giornali ma la cosa vergognosa è che in casa c’è ancora l’autista Arturo, autore del raggiro, che doveva andar via. Due anni fa hanno cominciato a non farci entrare più nella villa – aggiungono – e quando hanno fatto quel raggiro megagalattico, nostra zia già stava male”.

Sulla vicenda del presunto raggiro ripubblichiamo un articolo di Francesco Troncarelli comparso su Globalist il 10 marzo 2013

[url”Eredità Sordi: un giorno in Procura”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=41090&typeb=0&Eredita-Sordi-un-giorno-in-procura[/url]

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