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Torinodanza: debutto in anteprima nazionale per Gone in a haertbeat

Lo spettacolo ideato e diretto da Louise Vanneste, inserito in Mito, andrà in scena l'11 e 12 settembre 2015 alle Fonderie Limone di Moncalieri

Torinodanza: debutto in anteprima nazionale per Gone in a haertbeat
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11 Settembre 2015 - 10.11


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Il secondo appuntamento di Torinodanza è con Gone in a haertbeat ideazione e direzione di Louise Vanneste che debutterà in prima nazionale oggi venerdì 11 settembre 2015, alle ore 19.30, alle Fonderie Limone di Moncalieri – Sala Piccola (replica sabato 12 settembre, alle ore 21.30).

Una performance magnetica, un’esperienza percettiva totalizzante in cui il suono e la musica si trasformano in spazio e luce che si traducono in danza e coreografia.

Quello che si sviluppa è un organismo unico, con un unico battito cardiaco, familiare e estraneo al tempo stesso. In questa nuova creazione prodotta e ospitata da Torinodanza, la giovane coreografa belga Louise Vanneste, formatasi con Anne Teresa De Keersmaeker e alla Trisha Brown Dance Company di NY, continua la sua personale esplorazione della tensione fra molteplicità e unità, scrittura e istinto, corpo e ambiente. Il risultato è una performance innovativa in cui il linguaggio espressivo è preciso e raffinato, intenso e coinvolgente.

Quattro danzatrici condividono lo stesso spazio. Ognuna è un mondo a sé, come se le loro fossero quattro creazioni indipendenti. Nei gesti è possibile rintracciare brandelli della memoria collettiva di quel corpo danzante unico che si muove all’unisono nei concerti rock e nelle danze popolari. Sembra che il movimento generi un corpo solo, ma i loro sono quattro percorsi unici e personali.

Diventano una cosa sola solo per il fatto di trovarsi a condividere lo stesso tempo e lo stesso spazio. Non possono restare indifferenti una all’altra e quello che avviene fra di loro non è uno scambio intenzionale ma una sorta di fluido che le influenza inconsciamente. Si apre una nuova dimensione collettiva e organica, funzionale e sorprendente: sono un organismo che si muove in formazioni costantemente variabili, come entità singole, coppie che si formano e si sciolgono e gruppo compatto. Il movimento prova a rendersi indipendente da chi lo crea. Il gesto si de-personalizza e si muove alla conquista di una nuova dimensione. Le gestualità si contaminano, varcano i confini dell’appartenenza a un solo corpo per fondersi o opporsi nel gioco sempre nuovo della relazione che obbliga a interrogarsi e uscire da sé per incontrare l’altro.

Anche se non lo si desidera ma, semplicemente, capita. La trasformazione è necessaria, urla la propria urgenza attraverso il suono, la luce, il percorso coreografico.

La danza, per sua natura effimera, legata a un eterno presente, qui e ora, si interroga sullo scorrere del tempo e sui confini dettati dallo spazio e sui significati che ciascun)o di noi attribuisce loro. E così, a noi spettatori si offrono nuove percezioni in un percorso seducente e capace di conquistarci a poco a poco.

Lo spettacolo è inserito in Mito Settembre Musica

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