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Citto Maselli, un comunista del cinema fa 90 anni. I video

Impegno costante, tra i fondatori dell’Anac, mente vivacissima e grande organizzatore, il regista ha firmato film come “Il sospetto”, “Gli indifferenti” e “Storia d’amore”

Citto Maselli, un comunista del cinema fa 90 anni. I video
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9 Dicembre 2020 - 10.42


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Coerente, comunista dichiarato e iscritto al Partito comunista, regista e organizzatore culturale infaticabile e capace di coinvolgere, compie oggi 90 dicembre 90 anni Francesco Maselli, per tutti Citto Maselli, autore di film che restano nella storia del cinema come “I sospetti”, “Gli indifferenti” dal romanzo di Alberto Moravia, “Storia d’amore” che fece scoprire al mondo cinematografico e al pubblico Valeria Golino. È tra i fondatori dell’Anac, l’Associazione nazionale autori cinematografici che si batte per il cinema, per la cultura e per i diritti e la libertà, e ha fatto memorabili battaglie contro la politica berlusconiana. Impegno civile, cinema e forte umanità sono dimensioni per lui inseparabili l’una dall’altra. Ha curato anche regie liriche ed è un uomo dalle mille attività e dalle idee sempre lucidissime sul suo tempo e sulla storia.

Romano, già a 14 anni impegnato alla guida dell’Unione degli studenti italiani per la liberazione quando i nazisti occupavano l’Italia, nel 1949 si iscrisse al Partito comunista e si diplomò al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1953 diresse l’episodio “Storia di Caterina” nel film “Amori in città” ideato da Cesare Zavattini e collaborò con Luchino Visconti nel film collettivo “Siamo donne” nell’episodio con Anna Magnani. Ed è Visconti a presentargli Goliarda Sapienza che sarà sua compagna per anni. Poi sposerà Stefania Brai con la quale instancabilmente organizza attività e collettivi per un cinema civile. Oggi lo diremmo un attivista del cinema e tale è.

Il suo primo film è del 1955, “Gli sbandati”, che si fa notare alla Mostra di Venezia. Dopo una rottura di rapporti con Michelangelo Antonioni ed essere invece accolto da Visconti e dalla sua cerchia. Seguono “La donna del giorno”, “I delfini” del 1960, il magistrale “Gli indifferenti” del 1964.

“Gli indifferenti”

Nel 1968 è tra chi contesta la Mostra di Venezia e partecipa direttamente alle proteste e al bisogno di rinnovamento di quella stagione. Nel 1970 firma “Lettera aperta a un giornale della sera”, sugli intellettuali snob. Nel 1975 gira uno dei suoi film migliori: “Il sospetto” con Gian Maria Volonté che interpreta un comunista nell’Italia fascista.

“Il sospetto”

Nel 1986 “Storia d’amore” regala a Valeria Golino all’esordio la Coppa Volpi come miglior attrice alla Mostra del cinema veneziana. Arriveranno altri film incentrati sul personaggi femminili come “Codice privato”, “Il segreto”, “L’alba”, poi torna a un lavoro più esplicitamente politico con “I compagni” (1999), il documentario “Civico Zero” (2007) e “Ombre rosse” (2009).

Citto Maselli con Emidio Greco crea nel 2004 la sezione delle “Giornate degli autori” a Venezia dopo aver dato vita alle “Giornate del cinema italiano” nel 1972. Un’attività per il cinema, non solo di cinema, nella quale ha avuto sempre al fianco Stefania Brai

Un’intervista integrale del Centro sperimentale di cinematografia di Roma a Citto Maselli

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