A presiedere la Biennale di Venezia è da ora in avanti Roberto Ciccuto, uomo di cinema. Lo ha nominato ieri 28 gennaio il ministro dei beni e attività culturali e turismo Dario Franceschini dato che il mandato di Paolo Baratta con la proroga compresa era terminato il 13 gennaio scorso. Il presidente uscente lascia un istituto che ha definito economicamente in salute; soprattutto Baratta, insieme a uno staff capace, ha saputo rinnovare la Biennale negli appuntamenti principali, la mostra del cinema e quella delle arti visive, ha saputo rafforzare settori come l’architettura, il teatro, la musica e la danza, ha valorizzato il preziosissimo archivio, ha compiuto spesso scelte coraggiose nelle nomine, per esempio nell’arte: l’ultimo suo atto è stato nominare Cecilia Alemani alla direzione della mostra del 2021.
Di Cicutto, nato nel 1948 a Venezia dove si è diplomato al liceo classico Marco Polo, poi andò a Roma “dove intraprende la carriera cinematografica” fa sapere la nota del ministero. Altri elementi della nota biografica: fonda nel 1978 la società di produzione Aura Film, con cui vince nel 1988, il Leone d’oro a Venezia per La leggenda del santo bevitore di Ermanno Olmi. Nel 1984 costituisce la società Mikado Film. Nel 1993 con Angelo Barbagallo, Nanni Moretti e Luigi Musini fonda la Sacher Distribuzione; è stato inoltre partner di Ermanno Olmi nella società di produzione Cinemaundici e per i film del regista Il mestiere delle armi, Cantando dietro i paraventi e Centochiodi; ha tra l’altro prodotto il film di Spike Lee sull’eccidio di Sant’Anna di Stazzema Miracolo a Sant’Anna. Per alcuni anni è stato membro del Consiglio di Ace (Atelier du Cinéma Européen), EFA (Euyropean Film Academy) e del Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2009 è presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce-Cinecittà.
Ai giornali Ciccuto ha detto che è prematuro parlare di idee e impegni: «Troppo presto, sarebbe irrispettoso e anche superficiale», ha risposto a Dario Pappalardo su Repubblica aggiungendo: «frequento la Biennale da quarant’anni, per il cinema e anche per le arti figurative, conosco un po’ meno teatro e musica, mi darò da fare». Ciccuto auspica che Baratta, che ha diretto la Biennale in tutto per una ventina d’anni, dietro le quinte continui ad aiutare l’ente veneziano. Sempre a Pappalardo ha chiarito che come presidente non farà distinzioni tra le discipline e di conoscere l’arte ma come appassionato, non come esperto. Il cinema è certo il suo pane quotidiano.
Ciccuto è veneziano la qual cosa dovrebbe gradita al governatore del Veneto Luca Zaia e al sindaco della città Luigi Brugnaro, che volevano un veneto o un veneziano. Le cronache riferiscono i nomi circolati in precedenza e scartati, principalmente per ragioni politice: Francesco Rutelli, Massimo Bray, Giovanna Melandri, Stefano Boeri, Evelina Christillin.