A scagliare la prima pietra è il New Yorker, con un articolo a firma di Richard Brody dal titolo The Fossilized 2020 Oscar Nominations, ossia ‘ le nomination fossilizzate degli Oscar 2020’. L’accusa di Brody riguarda la mancata nomination nella categoria ‘Miglior Regista’ di una donna.
Il riferimento è chiaramente alla regista Greta Gerwick, che firma Piccole Donne, film che compare nella lista dei migliori film. Ma il nome della regista, che già l’anno scorso ha ricevuto la sua nomination con Lady Bird, è l’unico a non esserci nella lista dei papabili per portarsi a casa l’ambita statuetta di miglior regista, e tutti gli altri (uomini) sono in lizza per fim che compaiono anche nella categoria Miglior Film. Una discrepanza che Brody, critico cinematografico della rivista newyorkese, sintetizza così: “Non penso che Greta Gerwick sia stata la migliore regista dell’anno, ma che sia tra le migliori cinque si”.
E invece, ancora una volta, nessuna regista donna si porterà a casa l’Oscar. E a Hollywood la protesta infuria, perché per molti la scusa ‘non ci sono abbastanza registe donne’ non regge più, perché non è effettivamente vera. Il 2019 ha visto molte donne dietro la macchina da presa, come Lorene Scafaria che ha diretto Hustlers con una Jennifer Lopez osannata dalla critica ma snobbata anche lei nelle nomination.
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