Parte la Mostra del cinema di Venezia. Con un antipasto molto saporito: oggi martedì 27 il festival proietta la versione restaurata di “Extase” del regista ceco Gustav Machaty del 1933, film che fece scalpore per il tema altamente erotico per l’epoca, perché mostra il primo nudo integrale, perché mostra nel volto il piacere della donna mentre fa l’amore. Nel 1934 la Mostra veneziana lo premiò per la regia e il pubblico come miglior film straniero. La trama vede Eva (Hedy Kiesler, poi a Hollywood diventerà una star come Hedy Lamarr) che sposa un uomo molto più anziano di lei, Emil (Zvonimir Rogoz), il quale non è interessato a lei. Eva troverà un amante, Adam, che l’ha vista nuotare nuda in un lago. Ma il marito di lei si suiciderà e Eva riterrà impossibile sposare Adam. Del quale alleverà il figlio.
Venezia presenta la pellicola restaurata in 4k dal Národní filmový archiv (Cineteca di Praga) e con le lavorazioni fatte al laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.
Dopo il classico red carpet, la cerimonia d’avvio è, domani mercoledì 28 alle 19 nella Sala grande del Palazzo del cinema con il film d’apertura in concorso alla 76esima edizione della rassegna: La Vérité del giapponese Kore-Eda Hirokazu con Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke, Clementine Grenier, Ludivine Sagnier.
Girato in una dimora parigina, vede Catherine Deneuve in un ruolo che corrisponde alla realtà, una diva del cinema francese. Gli uomini “la adorano e la ammirano – riferisce la sinossi del film”. La Deneuve pubblica la sua autobiografia “la figlia Lumir (Juliette Binoche) torna a Parigi da New York con marito (Ethan Hawke) e figlia. L’incontro tra madre e figlia si trasformerà velocemente in un confronto: le verità verranno a galla, i conti saranno sistemati, gli amori e i risentimenti confessati”. Distribuirà il film in Italia BiM Distribuzione.
Il film che apre la sezione Orizzonti, mercoledì alle 16 alla Sala Darsena e alla Sala Grande dopo “La Veritè”, è Pelikanblut (Pelican Blood) di Katrin Gebbe (Germania, Bulgaria), mentre le Giornate degli autori sono aperte da Seules les Bêtes di Dominik Moll, in francese e in nouchi, un dialetto della Costa d’Avorio. con Denis Menochet, Laure Calam, Damien Bonnard, la “nostra” Valéria Bruni-Tedeschi, Nadia Tereszkiewicz, Guy Roger “Bibisse”, N’drin, Bastien Bouillon, Marie Amie. (Cl. Sar.)
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